E-mail: mapago@alice.it
Facebook
Laureato presso l'Università di Bologna con una tesi in Estetica della musica e in musicologia con tesi su Igor Stravinskij, è diplomato in Musica corale e Direzione di coro e in Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione con Alessandro Solbiati. Si è perfezionato presso l’Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Franco Donatoni. Ottiene inoltre il Diploma di Studi Superiori di Perfezionamento in composizione presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma. Ha studiato direzione d'orchestra con i maestri I.Descev ed E. Tchacharov.
È dedito alla direzione corale (Coro La Martinella) e orchestrale avendo fondato un ensemble "Gruppo strumentale novecento" dedito alla diffusione del repertorio cameristico vocale ed esibendosi come direttore di complessi cameristici finalizzando la sua attività alla diffusione della musica del nostro tempo.
Numerose sue composizioni sono state eseguite in città italiane (Venezia, Milano, Roma, Torino, Trieste, Firenze, Napoli) ed estere (Vienna, Praga, Bordeaux), inserite in festival di musica contemporanea (Biennale,di Trieste, Sonopoli di Venezia, Festival internazionale di Venezia, Soliste de l’atelier instrumental du XXe Siécle, Chromas Trieste Prima, Torino Rive Gauche, Festival di Musica contemporanea di Pechino) e radiodiffuse dalla RAI Radio 3 e RaiSat. Nel 2001, dalla collaborazione con il poeta Marco Marangoni, nascono due melologhi: Dove dimora la luce e Variazioni ed interludi su Pan. Nel 2002 il suo esordio in ambito teatrale è con l’opera Musica per una passione, su testo di Paolo Ruffilli e regia di Agnese Sartori, presso il Teatro dell’Aquila di Fermo.
È stato premiato in numerosi concorsi nazionali ed internazionali di composizione, classificandosi più volte al primo posto assoluto.
Le sue opere sono edite dalle case editrici Rai-Trade di Roma, Bërenreiter di Kassel e Pizzicato Verlag Helvetia di Basilea.
È titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio Statale di musica «J. Tomadini» di Udine e direttore artistico presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro.
--«Mario Pagotto e le molteplici vie del post-modernismo.
Dopo la caduta dei divieti musicali dei decenni precedenti, per merito storico dei neoromantici negli anni ottanta, e superata definitivamente, con il crollo del muro di Berlino, la contrapposizione estetico-ideologica tra un linguaggio comunicativo, attento al pubblico, e un linguaggio impegnato, che chiedeva sacrificio di comprensione, chi ha iniziato a comporre negli anni novanta, come Mario Pagotto, ha potuto cercare con naturalezza la propria strada espressiva all’interno di uno spettro culturale assolutamente diversificato.
La produzione del compositore veneto presenta ora una variegata gamma di tinte e stilemi spesso desunti da esperienze chiaramente individuabili ma dalle quali è stato espulso qualsiasi tipo di coinvolgimento: dalla tensione ritmica strawinskyana a procedimenti di derivazione minimalista, dal primo novecento francese alla popular musica. Tutto è poi reinventato secondo una rigida disciplina costruttiva, di impronta donatoniana. Ed è proprio questo rigore a permettere semplicità e immediatezza.» (Paola Maurizi, dal libretto del cd ‘Dove dimora la luce’)
Nella tua zona non abbiamo trovato un riparatore. Per segnalare un riparatore premi qui