Compositore, cantante e polistrumentista (Armonica a bocca, Chitarra, Flauto dolce, Pianoforte, Violino) e direttore d’orchestra, proveniente da studi di tipo umanistico ai quali ha da sempre affiancato personali approfondimenti e ricerche in campo matematico ed informatico, ha anche studiato presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
La sua produzione, non tutta sperimentale ma spesso connotata da un grande respiro melodico, comprende pagine pianistiche, fogli d'album scritti per diversi solisti tra cui tromba, fagotto, flauto, violino oltre che, ovviamente, armonica a bocca (uno strumento a torto spesso snobbato dalla letteratura considerata ‘colta’ tradizionalmente e relegata in ambiti popolari o al blues), musica da camera per varie formazioni tra cui cinque suites, due sinfonie ed un oratorio-balletto per orchestra, musica elettronica e musica jazz. scrive anche colonne sonore e musica di scena per il teatro (ove spesso è impegnato anche come scenografo e produttore), ed è autore di un volume di tecnica pianistica, di una raccolta di vocalizzi in stile moderno per cantanti e di un saggio sulle tecniche compositive da lui stesso elaborate, dal titolo evocativo di "r-accordi".
La sua musica viene eseguita frequentemente sia nell'ambito di concerti monografici, spesso diretti o eseguiti personalmente dall'autore, che all'interno di rassegne specializzate, in italia ed all'estero. Profondo conoscitore e cultore del jazz, è non di rado impegnato in serate e jam sessions, da solo o in varie formazioni, alternando indifferentemente il pianoforte all'armonica ed alla voce. Grande estimatore della musica vocale da camera soprattutto tedesca, spesso esegue in concerto un vasto repertorio liederistico.
Normalmente affianca le attività di compositore e di concertista a quella didattica, che esercita sia privatamente che presso scuole di musica ed altre istituzioni artistiche ufficiali tenendo corsi e seminari sui nuovi linguaggi musicali e sulle tecniche compositive da lui stesso elaborate, oltre ad insegnare armonia e composizione. Il suo metodo di insegnamento, basato prevalentemente su lezioni via internet, oltre che di persona, gli consente, inoltre, di seguire costantemente e contemporaneamente numerosi allievi di differenti nazionalità.
Come ulteriore conseguenza di questa scelta metodologica, Andrea Nacci è, sin dal 2004, uno dei più attivi promotori di iniziative volte a diffondere la cultura della live performance globale attraverso l'utilizzo esteso dello streaming, all'interno dei cosiddetti "mondi virtuali", nei quali è presente con i suoi "avatar", Andrej Nansen ed Anthony Andrew, nell'ambito di conferenze, concerti ed incontri, seguiti in diretta da ogni parte del mondo, anche a scopo divulgativo.
Compositore polistrumentista, è autore di moltissima musica la cui cifra artistica, caratterizzata dall'incontro tra sperimentazione e tradizione con un tocco di minimalismo, si mostra da subito personale e riconoscibile. Ha da sempre rivolto la sua attenzione verso la costante ricerca di nuove vie e di nuovi possibili scenari su cui innestare un gesto compositivo che, pur tenendo prevalentemente conto delle più profonde radici della musica "colta" (ma non solo e non necessariamente), come delle attuali possibilità e degli strumenti a disposizione del compositore contemporaneo, mantenesse costante l'attenzione sulla necessità di tradurre in suoni fruibili da parte di un pubblico il più ampio possibile, precise forme di ispirazione di tipo eminentemente matematico. Questo tipo di ricerca, condotta mediante l'applicazione di tecniche sperimentali, affiancate all'applicazione di procedimenti formali tradizionali, lo ha portato ad una immediata riconoscibilità in sede di ascolto.
--Appassionato cultore di storia e di architettura (la musica anche come luogo fisico di vibrazioni sonore), art designer e saggista oltre che musicista, la sua vena creativa eclettica e poliedrica si manifesta da sempre in una costante ricerca di nuove vie e di nuovi possibili scenari su cui innestare un gesto compositivo che, pur tenendo conto delle più profonde radici della musica "colta" come delle attuali possibilità e degli strumenti - particolarmente in termini di elaborazione elettronica - a disposizione del compositore contemporaneo, non si lasci sedurre dalla tentazione intellettualistica della sperimentazione fine a se stessa, spesso sterile, o da quella storicistica di una pretesa "archeologia musicale" (altrettanto spesso ottusamente autocelebrativa), ma mantenga costante l'attenzione sulla necessità di tradurre in suoni precise forme di ispirazione di taglio eminentemente naturalistico secondo schemi e modelli strutturali logici-matematici.
Questo tipo di ricerca lo ha portato alla scoperta (=invenzione) ed alla codifica in modo personale, serrato e rigorosissimo, di alcuni processi di serializzazione alfabetica e numerica in cui l'utilizzo del totale cromatico ma anche di tutte quelle altezze inidentificabili mediante l'applicazione del sistema temperato e tuttavia chiaramente individuabili come presenti nella percezione e nella suggestione collettiva, diventa tramite per trasferire sul piano sonoro esperienze mutuate da altri livelli artistico-gnoseologici, interagendo con esse e manipolandole mediante l'applicazione di tecniche di raffronto e permutazione molto sofisticate.
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