Formazione
Clarinettista e sassofonista, iniziò gli studi di Violino all'età di 5 anni e, fino all'età di 11 anni, il violino fu il suo strumento finchè un infortunio al braccio sinistro lo costrinse a dover abbandonare lo studio del violino e scegliere un altro strumento. Passò quindi allo studio del clarinetto con il quale si diplomò nel 1939, all'età di 16 anni, presso il conservatorio “Santa Cecilia” di Roma sotto la guida del decano clarinettista Maestro Carlo Luberti.
Attività
Inizia le sue prime esperienze musicali nell'ambito del jazz (che non avrebbe mai abbandonato) nel 1941 con il Sextet di Alfio Grasso col quale si trasferisce durante il periodo della II Guerra mondiale in Germania, dove resterà fino al 1947. Li ebbe modo di suonare e incidere anche con orchestre jazz famose quali quelle di Benny The Waille, Lutz Templin e Kurt Hohember, e anche con l'Orchestra Filarmonica di Berlino sotto la direzione di Sergiu Celibidache.
Rientrato in Italia, nel 1948 entra nell'Orchestra Ritmico Leggera della RAI (Orchestra del Centro Produzione Rai) in qualità di I° saxofono contralto e nella quale per molti anni sarà il leader della sezione dei saxofoni. Nello stesso anno 1948 fa parte dell'orchestra jazz del maestro Tosoni vincitrice della Bacchetta d'Oro Pezziol come migliore orchestra jazz italiana.
Alcune tappe di rilievo della sua esperienza sono: negli anni '50 suona e incide nello Swing Quintet di Franco Chiari con cui collaborerà nuovamente negli anni '80 per il Sestetto Swing di Roma; tra il 1960 e il 1961 collabora a 30 anni di Swing una serie di trasmissioni radiofoniche con Lelio Luttazzi; negli anni ‘60 tiene concerti di musica classica come sassofonista contralto nei più importanti teatri e la sua attività più propriamente jazzistica rimane confinata nell'ambito dell'Orchestra Rai fino al 1978 ; nel '77 entra come leader della sezione sassofoni nei Saxes Machine di B. Biriaco (Baldo Maestri/A/S, Gianni Oddi/A, Sal Genovese/T, Beppe Carrieri/T, Carlo Metallo/B, Enrico Pieranunzi/Pf, Bruno Tommaso/Cbs, Bruno Biriaco/Batt) con cui avrebbe riscosso innumerevoli successi; nel 1979 prende parte a un paio di Laboratori con musicisti dell'area cosiddetta "creativa", o jazz d'avanguardia, come Hank Bennink, Misha Mengelberg, Enrico Rava, Renato Geremia, Giancarlo Schiaffini, Gianluigi Trovesi e altri; e inoltre tante collaborazioni con musicisti jazz quali Gil Evans, Archie Sheep, Lee Konitz, George Russel, Roswell Rudd, Chris McGregor, Kenny Weeler, ecc. e gli italiani Piana, Valdambrini, Basso e altri ancora, molte delle quali documentate da registrazioni discografiche.
Sua prima attività ‘classica’ di rilievo, prima di occupare il posto alla Rai, l’ha svolta nel ruolo di clarinettista, particolarmente negli anni 1949/50 con l'Orchestra Filarmonica di Berlino sotto la direzione di Sergiu Celibidache. Sempre nel ruolo di Clarinetto solista, nel 1952 esegue a Stoccarda, in Germania, il Concerto per clarinetto e orchestra di Artie Shaw con l'orchestra di Erwin Lehn. Sempre nell'ambito classico, negli anni ’60, con il Sax Soprano e Contralto, sono da ricordare i suoi concerti nei più importanti teatri italiani (Scala, Fenice, Accademia di Santa Cecilia, ecc.) con repertori diversi quali Ravel, Debussy, Stravinsky, ecc.. Sarà uno dei primi solisti al Saxofono ad eseguire Serenissima di G. F. Malipiero (il 20/04/1962 con l'Orchestra e Coro della RAI di Roma diretto da Nino Sanzogno, in occasione dell'80° compleanno di Malipiero, nell’ambito del Festival di Musica Contemporanea presso il Teatro "La Fenice" di Venezia, poi il 7,8,9,10/10/1963 con l'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano). Altra apprezzabile interpretazione è quella tenuta alla fine degli anni '70, in cui esegue Rapsodia di Debussy con l'Orchestra Sinfonica della RAI diretta da George Pretre.
Il “Quartetto di Saxofoni Italiano”
Le problematiche relative all’assunzione di musicisti francesi per esecuzioni che prevedessero il saxofono o, ancor di più, il Quartetto di saxofoni, si era rivelato tale da portare il sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, Mario Labroca, già dal 1959, a sollecitare la costituzione di una tale formazione: fu così che prese forma il “Quartetto di Saxofoni Italiano”. Costituito nel 1959 da Ugo Fusco al saxofono soprano e a cui subentra in seguito Baldo Maestri, Alberto Fusco al saxofono contralto sostituito in seguito da Alfio Galigani, Claudio Taddei nel 1964 sostituito da Eraclio Sallustio al saxofono tenore, Antonio Russo al saxofono baritono. La prima apparizione ufficiale di questo Quartetto fu un concerto tenuto il 19/05/1959 presso l’Academie de France di Villa Medici, a Roma, ma Maestri, con il Quartetto di Saxofoni Italiano, solo dall'anno 1964 registrò diverse composizioni di autori italiani e stranieri ed eseguì numerosi concerti. Questa è stata la prima formazione del genere nata in Italia. Proprio a quel tempo il Quartetto di Saxofoni Italiano era composto al Saxofono soprano da Teobaldo Maestri, Saxofono contralto Alfio Galigani a Sassofono tenore Eraclio Sallustio e Saxofono baritono Antonio Russo.
Insegnamento
«..Baldo Maestri detto “lo zio” perché padre putativo di un'ampia generazione di ance romane..»
Dal maestro Alberto Fusco la prima segnalazione ricevuta sulla sua presa di servizio «... nell'anno scolastico 1970/71, su richiesta del maestro Marcello Abbado, Direttore del Conservatorio di Pesaro, per la mia stessa sostituzione segnalai per le sue buone qualità musicali, e benché all'epoca non avesse titolo, Baldo Maestri che prenderà così servizio nell'anno scolastico 1970/71.
Quando poi fu istituita la cattedra di saxofono presso il Conservatorio di Frosinone, allora diretto dal maestro Paris, Maestri si trasferì in tale sede.» Maestri si trasferirà quindi al Conservatorio di Frosinone nel 1972/73 per tenere a battesimo la neonata Cattedra di Saxofono e li rimase fino al pensionamento avvenuto nel 1985.
Suoi allievi
con ultima sede in cui risulta abbiano insegnato, al dicembre 2019:
Massimo Bettazzi, docente in ruolo presso il Conservatorio di Frosinone; Eugenio Colombo, docente a Frosinone; Luigi Grisolia, di ruolo a Cosenza; Francesco Marini, a Vibo Valentia; Claudio Pacifici, insegnante a Vibo Valentia; Mario Raja, a Perugia; Alfredo Santoloci, docente a Roma; Vincenzo Peroni.
I commenti su Maestri di alcune illustri personalità del mondo artistico musicale sono esplicativi circa la sua arte:
«Tale esecutore si è dimostrato stupendo strumentista, con tutte le qualità musicali, interpretative, di primissimo ordine!», Nino Sanzogno, direttore dell'Orchestra Sinfonica del Teatro alla Scala, ottobre 1963;
•
«Il Prof. Maestri, sia come esecutore al clarinetto che al sax contralto, è un musicista dalla tecnica perfetta; dispone di una vastissima gamma di sonorità, sempre di eccellente qualità ed è dotato di una musicalità veramente fuori dal comune», Gino Marinuzzi jr., compositore e direttore d'orchestra, maggio 1964;
•
«Il Professore Teobaldo Maestri eseguì magnificamente la mia opera per sassofono e orchestra, intitolata "Serenissima" al Festival di Venezia del 1962. Sono convinto che l'ottimo successo lo si deve alla sua interpretazione che realizzava in tutto e per tutto le intenzioni dell'autore, [...] », Gian Francesco Malipiero, compositore e direttore d'orchestra, giugno 1964;
•
«Il Prof. Baldo Maestri (Sax alto) è un eccellentissimo strumentista.
Ha lavorato con me in diverse occasioni, anche in musiche di difficile esecuzione ed è sempre stato impeccabile sotto tutti i punti di vista: musicale, tecnico e di serietà professionale», Luciano Berio, compositore e direttore d'orchestra, 1982;
•
infine, Federico Fellini in occasione della registrazione della colonna sonora del suo film Ginger e Fred così si espresse su Maestri: « [...] suona con tale profondità e si vede che lo fa così intimamente da una vita che oramai somiglia anche nel fisico al suo strumento».
•
«Il clarinetto è, fra gli strumenti a fiato, quello che ha più splendore. In tutti i tempi ha svolto compiti particolari sia in orchestra che in banda ed ha avuto sempre e ovunque i suoi appassionati cultori e virtuosi. Oggi ci fermiamo a parlare di Baldo Maestri, clarinettista di primo piano sia per intuito musicale che per determinate doti.
Nato nella città dei Sette Colli nel luglio 1923, manifestò fin dall'infanzia una spiccata e straordinaria versatilità per la musica è particolarmente per il clarinetto.
Affidato alla benemerita scuola del prof. Luberti, titolare presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, e seguendo il suo rigoroso insegnamento, il giovane Maestri penetrò profondamente nei segreti dell'arte e della tecnica.
Esordì con successo nella Capitale quale solista in orchestra, in seguito si recò in Germania per coprire il posto di clarinetto piccolo Mib nella famosa Orchestra Filarmonica di Berlino, posto ambito che tenne con tutti gli onori per oltre 2 anni.
Dal 1949 è alla Radio Italiana quale primo sassofono contralto e clarinetto nell'Orchestra Moderna diretta dal popolare Pippo Barzizza.
Altro e non ultimo successo è stato conseguito dal nostro amico Maestri a Radio Stoccarda il 12 ottobre 1952, dove ha eseguito con il complesso sinfonico diretto da Erwin Lehn, il difficoltoso Concerto per clarinetto e orchestra di Artie Show, il più celebre clarinettista e compositore moderno americano. La stampa di oltre il Reno ha posto in evidenza le qualità di musicista esecutore del giovane italiano, tributandogli elogi particolari. Noi facciamo eco ben volentieri a tanto coro di consensi ed aggiungiamo anche noi il nostro compiacimento di colleghi e di connazionali.» Baldo Maestri di Umberto Tucci, articolo da fonte sconosciuta, ca.1950/60.
•
«Nella notte fra sabato 5 e domenica 6 gennaio 1991 è morto nella sua abitazione di Roma, il sassofonista e clarinettista Baldo Maestri. Persona dotata di profonda umanità era non solo un grande artista ma uno straordinario maestro di vita. Al suo funerale nella chiesa di Cristo Re a Roma, martedì 8 gennaio, erano presenti centinaia di musicisti che hanno tributato a Baldo l'ultimo saluto sulle note di un commovente “Memories of you”.
La notizia apparsa su quotidiani e riviste mi addolora e mi turba profondamente. Appena qualche tempo prima lo avevo contattato, chiedendo la sua disponibilità per un'intervista.
Alla cornetta del telefono la sua voce risuonava felice. Con grande dignità mi racconto della sua malattia e nel contempo le parole sprigionavano quella vitalità e quella forza, che lo hanno sempre contraddistinto.
Prendemmo accordi per un’incontro ma purtroppo quell'intervista non ha avuto mai luogo.
Ora a distanza di tempo dalla morte di Baldo Maestri sento il desiderio ed il dovere di commemorare questo musicista così importante, che tanto ha dato al sassofono.
Grazie all'aiuto di Luigi Grisolia, che mi ha gentilmente fornito indirizzi e recapiti telefonici, ho contattato alcuni vecchi allievi di maestro, oggi tutti eccellenti professionisti, i suoi colleghi di lavoro e suoi collaboratori musicali.
Mi ha profondamente colpito la piena disponibilità e l'entusiasmo che il nome di Baldo Maestri faceva scattare istantaneamente in loro. La stima e l'affetto per quest'uomo erano più che mai vivi in tutti.
Grazie a loro, mi è stato facile raccogliere ricordi e testimonianze per ricomporre un quadro dell'uomo e del sassofonista Maestri.
Teobaldo Maestri detto “Baldo” nacque a Roma il 6 luglio 1923. Iniziò a studiare musica all'età di 5 anni e fino all'età di 11 anni il violino fu il suo strumento. In seguito, causa un infortunio al braccio, si trovò costretto ad abbandonare lo studio del violino per passare a quello del clarinetto, con il quale si diplomò all'età di 16 anni al Conservatorio di “Santa Cecilia” di Roma, sotto la guida del M° Lubert. Nei racconti di Eraclio Sallustio, suo amico e compagno di studi, Baldo è descritto come uno studente con eccezionale talento e determinazione.
Già durante il periodo degli studi aveva iniziato a lavorare nelle orchestrine delle riviste romane dove esordì con il saxofono.
Ad appena 17 anni si trasferì a Berlino, per alcuni mesi si esibì come primo clarinetto in orchestra sinfonica e nel contempo intraprese a conoscere i segreti del jazz, militando in alcune delle migliori orchestre europee del momento. Gli fu di particolare aiuto Tullio Mobiglia, sassofonista italiano vissuto quasi sempre all'estero e considerato da molti critici il miglior tenore swing europeo dell'epoca.
In Germania Baldo registrò addirittura con Jango Reinhardt e con il sassofono incise con le orchestre di Benny De Waille, Lutz Templin e Kurtz Hohember.
Tornato in Italia nel 1947, Baldo divenne immediatamente un musicista richiestissimo, soprattutto negli studi di registrazione. Entrò a far parte dell'orchestra ritmo-leggera della Rai di Roma, dove rimase come primo sax alto fino a pochi anni fa.
Innumerevoli, poi, sono state le sue esperienze musicali: nel campo jazzistico, in quello classico e come protagonista di 40 anni di colonne sonore del cinema italiano e americano, da “I soliti ignoti” a “C’era una volta l’America”. Tra le sue collaborazioni jazzistiche vanno ricordate quelle con il “Sestetto swing” di Roma, quelle con il gruppo dei “Saxes machines” e i concerti insieme a Gil Evans, Archie Shepp, Roswell Rudd, Chris McGregor, Kenny Wheeler e agli italiani Piana, Valdambrini, Basso ed altri ancora.
Nell'ambito classico, con il sax soprano e contralto, sono da ricordare i suoi concerti in tutti i più importanti teatri italiani con repertori diversi quali ad esempio Ravel e Debussy. Si esibì come solista con direttori quali Pretre e Ferrara.
Dal 1971 fu attivo anche in qualità di professore di sassofono presso il Conservatorio di Pesaro prima, e di Frosinone poi, dando vinta ad una “scuola” di sassofono che ha prodotto apprezzati professionisti e qualificati docenti di Conservatorio. Tutto ciò a conferma che il suo spirito artistico continua attraverso le note diffuse dalle nuove generazioni.
Mario Raja, ex allievo di Maestri ed oggi docente di sassofono al Conservatorio di Perugia di Maestri ricorda: Baldo si era avvicinato al sassofono venendo dal clarinetto ma ne aveva immediatamente fatto un altro primo strumento, impegnandosi per scoprirne tutte le possibilità. Quello che colpiva di Maestri era il rigore, la serietà e l'entusiasmo che metteva nell'interpretazione di qualunque tipo di musica, che fosse la musica classica come solista di sassofono, il jazz o anche una semplice canzone di musica leggera. Ricordo un concerto con Gil Evans e Lee Konitz dove un suo lungo solo al clarinetto suscitò un ovazione del pubblico ed una reazione entusiasta dei due leaders. È ancora viva nella mia memoria una bellissima “Rapsodia” di Debussy verso la fine degli anni settanta con Pretre e la Sinfonica della Rai.
Aveva una vitalità ed entusiasmo incredibile. Un giorno arrivo a casa mia delle prove del Quartetto di sassofoni dopo aver lavorato in RAI al mattino: trovò mia moglie che studiava il clarinetto e si mise a suonare con lei i duetti di Mozart per un'ora prima dell'inizio della prova; e pensate che la sera stessa doveva tenere un concerto.
Claudio Pacifici, ex-allievo e poi collega di Maestri, docente di sassofono al conservatorio di Matera ci offre questa sua testimonianza:
“Per noi studenti era “il maestro” ma i professionisti più stagionati e i fonici delle più antiche sale di registrazione romane lo chiamavano “lo zio”.
Lo incontrai la prima volta nella Jazz Studio Big Band, l'orchestra diretta da Alberto Corvini, grande trombettista anche lui scomparso recentemente. Noi eravamo giovani aspiranti musicisti, (capretti nel tipico gergo romano), desiderosi di conoscere i segreti di questa difficile professione. Tra me e Baldo ci si guardava con reciproco curiosità: il maestro tendeva l'orecchio al mio suono ed io ovviamente suonavo piano, mi nascondevo. Suonavamo un veloce brano di Thad Jones “Cherry juice”, se ben ricordo, e Baldo lo aveva provato con il contralto un paio di volte, senza un errore a prima vista. Poi improvvisamente decise di suonare con il soprano (trasportando le note a velocità inconcepibile per me); alla fine del brano si rivolse ad uno dei trombettisti invitando a verificare la battuta n. x perché armonicamente c'era un sicuro errore. Quando vidi il trombettista correggere l'errore e ringraziare, pensai di avere solo due alternative: o studiare musica seriamente con quell'uomo dai capelli bianchi o terminare i miei studi di giurisprudenza. Ancora oggi ringrazio Baldo per aver fatto di me un musicista e non un avvocato.
Dal punto di vista umano era eccezionale: parlargli per pochi minuti dei nostri problemi personali costituiva un rifugio sicuro alle difficoltà della vita e ne uscivi sempre rinfrancato e di nuovo “carico”. Con la sua scomparsa si è chiuso per sempre un certo modo di fare musica, certe caratteristiche di suono e di atmosfera sono andate via con lui. È questa un'inconfondibile caratteristica, che solo i capiscuola posseggono”.
Luigi Grisolia, su ex allievo docente di sassofono presso il conservatorio di Messina, dice:
“...ricordo spesso un concerto alla Scuola di Musica del Testaccio a Roma del Quartetto di sassofoni formato da Baldo Maestri e da suoi allievi; un Medley di brani di Duke Ellington, in cui egli conduceva con il sax alto. Mi impressionò molto la corposità del suono e la potenza che sprigionava dallo strumento, tale da trascinare e coprire letteralmente l'intera sezione”.
Massimo Bettazzi, ex-allievo, insegnante di sassofono presso il Conservatorio di Frosinone, di Baldo Maestri ricorda:
I suoi insegnamenti morali e musicali sono stati per me fondamentali ed essenziali per la mia formazione professionale ed umana. Un uomo instancabile che dava tutto se stesso anche nei momenti di massimo lavoro.
Ho avuto la grande fortuna di lavorare molto con lui e quindi di veder mettere in pratica tutti i consigli che mi aveva dato durante il corso di studi; soprattutto nei momenti di grande tensione mi ha saputo trasmettere la sua forza interiore, la stessa che si liberava dalla sua musica. Uno dei suoi più grandi scopi è stato quello di creare degli ottimi professionisti, che anche dopo la scuola si tenessero in contatto tra di loro e che perfezionassero gli insegnamenti da lui dati. Ciò lo ha ottenuto in pieno, infatti noi ex allievi spesso lavoriamo e collaboriamo insieme con il suo stesso senso professionale che c'ha trasmesso.
Vincenzo Peroni, ex allievo prima al Conservatorio di Pesaro e poi al Conservatorio di Frosinone, presidente dell'Associazione Musicale Marchigiana “M.Marcotulli” ricorda:
Al conservatorio di Pesaro era stimato da tutti e soprattutto dal direttore, il M° Marcello Abbado.
Ci stupiva molto durante le lezioni la facilità con la quale dai nostri sassofoni di marca e qualità differenti faceva uscire passaggi tecnici e frasi musicali impeccabili.
Eravamo legati a lui, come ad un padre; nel luglio ‘89, approfittando di una sua vacanza a Rimini, abbiamo organizzato una cena con lui insieme a tutti i suoi ex allievi di Pesaro con relative mogli e figli.
È un ricordo bellissimo, e tutti noi serbiamo con gioia.
Francesco Marini, ex allievo, insegnante di sassofono al Conservatorio di Matera, ci scrive:
La cosa che mi ha sempre colpito in lui era il profondo rispetto per le opinioni e la musica altrui, frutto di una grande attenzione mentale, quella che gli consentiva di stupirci sempre richiamando uno ad uno i nostri errori in uno studio o correggendo senza partitura, solo guardando la parte di uno di noi, note, dinamiche, intonazione o espressione, di pezzi mai sentiti, arrivati il giorno prima dagli USA; chiamando a memoria numeri di battuta o lettere, come un prestigiatore.
Questo rispetto doveva oltretutto costargli un certo sforzo, poiché era una persona estremamente sicura, quasi autoritaria nel suo lavoro, ed ho proprio per questo apprezzato ancora di più la sua straordinaria voglia di capire, prima che di insegnare.
Un biglietto di invito per una festa in suo onore da noi tutti organizzata iniziava così: "Baldo Maestri è un’uomo eccezionale" e terminava "è l'insegnante che è riuscito ad affascinare ed a coinvolgere un'intera generazione di alunni, mettendo d'accordo, infondendo energia e dando una lezione di vita a tutti", non ci sembrava esagerato allora, e non lo è neanche adesso.
Eugenio Colombo ex-allievo, docente di sassofono presso il Conservatorio di Frosinone, lo ricorda così:
Era una grande personalità, non solo musicale; c'era qualcosa di magnetico nel suo modo d'essere e di insegnare. Il suo insegnamento trascendeva spesso e volentieri i confini specificatamente musicali.
Era un uomo profondamente giusto, non c'era verso di sottrarsi a questo suo senso di giustizia verso la musica, verso lo studio anche il più arido, ma anche nei confronti delle cose della vita.
A questo proposito non incoraggiava i suoi studenti ad abbandonare gli studi scolastici a favore di una possibile carriera artistica, ma al contrario se intuiva in qualcuno propositi di questo tipo, minacciava di interrompergli l'insegnamento.
Era un musicista di formazione classica e certamente amava il jazz più tradizionale, ma non era un amore esclusivo; la sua tecnica di fuoriclasse si coniugava infatti ad una grande disponibilità a conoscere.
Gianni Oddi, collega di Maestri per lungo tempo dell'Orchestra della Rai di Roma, di cui oggi eredita il ruolo di 1° sax alto, ci scrive:
Ho seguito Baldo Maestri per circa 15 anni, finché l'insorgere della malattia lo ha costretto ad abbandonare la professione. Durante questo periodo ho avuto modo di fare al suo fianco esperienze meravigliose.
Baldo era una fonte inesauribile di musica, che riusciva poi a trasmettere a tutti con grande entusiasmo.
Tra i ricordi che conservo nel cuore ne cito uno in particolare.
Chiedevo a Baldo: "Maestro mi fa accordare, mi dà il La per favore?" e lui rispondeva "...sentiamoci". Grazie di tutto zio Baldo.
Il maestro Nicola Piovani, compositore di musiche da film e teatro, ha collaborato numerose volte con Baldo e lo ricorda così:
Un giorno in uno studio di registrazione stavamo provando le musiche di “Ginger e Fred”, e Fellini mi disse: "Guarda e ascolta quel sassofonista: suona con tale profondità e si vede che lo fa così intimamente da una vita che ormai somiglia anche nel fisico al suo strumento".
Quel musicista al sax contralto era Baldo Maestri.
La straordinaria capacità di questo inimitabile artista di far cantare il ritmo, di volare come un angelo fra le ambiguità degli anticipi d'accento e di giocare con la matematica musicale una partita sublime e percettibile sono note a tutti gli intenditori di sassofono.
Dopo aver avuto la fortuna di lavorare con lui faccio molta fatica a pensare un’orchestrazione senza il sassofono.
E pensare che fino ad allora avevo poco amato questo strumento ambiguo, non l'avevo mai capito. Me l'ha spiegato talmente bene Baldo, che ormai credo di non potermene più liberare.
Il maestro Roberto Pregadio, direttore d'Orchestra e collega di Baldo al Conservatorio di Frosinone, ci offre questa testimonianza:
Baldo Maestri è stato un Insigne musicista, virtuoso strumentista nei più svariati generi musicali, con un bagaglio di esperienze fuori dal comune vissute in Europa negli anni più interessanti ed evolutivi della musica.
Professionista serio e scrupoloso, docente dal comportamento esemplare, ha individuato, consigliato ed aiutato tanti colleghi nel difficile cammino della professione, tra i quali il sottoscritto.
Ricordo con grande nostalgia il Suo simpatico umorismo, il Suo sorriso sornione e la Sua grande umanità.
Gli sono grato per tutto ciò che mi ha insegnato.
L'ultima testimonianza ci viene offerta dal M° Ennio Morricone, compositore ed autore di celeberrime colonne sonore cinematografiche.
Baldo è stato un mio collega di studi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. ci incontrammo qualche anno più tardi quando entrambi avevamo iniziato il cammino professionale.
Per me e per tutti i suoi colleghi, Baldo è stato un esempio di artista autentico, di studio e di efficienza, ma anche di educazione.
Con lui, con il suo esempio, ho capito che i migliori artisti sono anche i più educati. Dopo di Lui non riesco ad immaginare un artista grande (come lui era), che non dimostri nella sua professione un alto senso morale.
È doloroso pensarlo assente dalle mie musiche; quando scrivevo per clarinetto o saxofono io scrivevo per lui, non era solo utile, ma essenziale, necessario alla mia maniera di proporre il suo strumento - "Lui" - ultimo fine di una esecuzione di alto livello.
In molti lo piangiamo e ne sentiamo la scienza in maniera profonda, decisiva.
Concluderei, ringraziando di cuore tutti coloro che hanno collaborato è reso possibile la stesura di queste note. Grazie ai loro ricordi ed alle innumerevoli in incisioni che Baldo c'ha lasciato, Baldo Maestri, oggi più che mai, rivive tra di noi.» Baldo Maestri di Massimo Mazzoni, “Il sassofono”, n. 4, Luglio 1993.
Oltre quelle numerose, con gruppi di musica jazz, ha inciso numerosi dischi in vari organici di stampo jazzistico (swing e più moderno): Saxes Machine, Piero Umiliani e i suoi solisti, Piero Umiliani e il suo complesso, Piero Umiliani e la sua Orchestra, The Soundwork-Shoppers, Sestetto Swing di Roma, e quelli copiosissimi negli anni 1941/47 passati in Germania, ecc..
[LP • Bruno Tommaso, RAI Big Band. Il Rito Della Sibilla • RAI Big Band (Alfredo Santoloci, Baldo Maestri, Beppe Carrieri, Gianni Oddi, Sal Genovese) • Fonit Cetra IJC 001 • 1985];
[LP • Sestetto Swing di Roma • Sestetto Swing di Roma (Franco Chiari/Vib, Baldo Maestri/Cl, Carlo Pes/Ch, Roberto Pregadio/Pf, Roberto Zappulla/Batt, Alessio Urso/Cbs) • 198x];
[LP • Five Continents • Sestetto Swing di Roma (Franco Chiari/Vib, Baldo Maestri/Cl, Carlo Pes/Ch, Roberto Pregadio/Pf, Roberto Zappulla/Batt, Alessio Urso/Cbs) • 198x];
[LP • Swinging • Sestetto Swing di Roma (Franco Chiari/Vib, Baldo Maestri/Cl, Carlo Pes/Ch, Roberto Pregadio/Pf, Roberto Zappulla/Batt, Alessio Urso/Cbs) • 198x];
[LP • Jelly Roll • RAI Big Band & Soloists (Alfredo Santoloci, Baldo Maestri, Beppe Carrieri, Gianni Oddi, Sal Genovese) • FMP SAJ-31, Germany • 1981];
[LP • Nouami • Saxes Machine di Bruno Biriaco (B.Maestri/S) • 1978];
[LP • Ruggero Lolini. Forme e Silenzi • interpreti vari più Baldo Maestri/S, Sauro Nicoletti/A, Vincenzo Peroni/T • Ricordi SMRL 6157 • 1975 • in “Spirali” per sax S, A, T];
[LP • Piero Umiliani & His Orchestra • Piero Umiliani & His Orchestra (Marcello Boschi/A, Baldo Maestri/A, Gianni Basso/T, Sal Genovese/T, Giuseppe Taurino/B • Horo HILL 101-35 • 1974];
[LP • Per soli strumenti n.2 • Interpreti vari (E. Sallustio/Sx o Baldo Maestri/Sx) • Grifo records 1970 • disco monografico con “Orizzonte – B” e “Argini”, per sax alto solo, di Sallustio, e opere per altri strumenti anche di autori diversi];
[LP • Per soli strumenti • Interpreti vari, B.Maestri/Sx • Grifo records GR506 • 1970 • disco con opere per vari strumenti di Sallustio, “Equilibrio” e “Festa” per A solo, Tassini, Graziosi];
[LP • Natura e Musica N.1 • Baldo Maestri/S, Alfio Galigani/A, Eraclio Sallustio/T, Antonio Russo/B, Bruno D’Amario/Ch • Grand Prix GP. 121 • 1968 • con Saxologia (Q&Ch) di Sallustio e musiche per altri strumenti di vari autori];
[LP • … • B.Maestri/Sx • Cooper Rec CP218 • 1967 • con opere per altri strumenti di autori vari e di Sallustio “Saxologo” per A solo];
[LP • Dall'Ottavino Al Contrabbasso (N.1) • interpreti vari (E. Sallustio/Sx o Baldo Maestri/Sx) • Grand Prix GP 115 • in Malinconia (A • 196x • 1’55”) di P.Morelli e con opere per altri strumenti di autori vari];
[LP • JAZZ IN ITALY N.12. Piero Umiliani “Piccola suite Americana” per quattro sassofoni • Fonit Cetra EPD 51 o CDM 5004 • 1960 • Teobaldo Maestri/S, Paolo Boschi/A, Ivan Vandor/T o Marcello Cianfanelli/T, Gino Marinacci/B • Premio della Critica Discografica come miglior disco italiano di jazz 1964];
Colonne Sonore:
Numerose le sue partecipazioni all'esecuzione di musiche da film del cinema italiano e americano nei suoi oltre 30 anni di attività negli studi televisivi, particolarmente interessanti quelle de I soliti ignoti -1958 - con musiche di Piero Umiliani, de La prima notte di quiete – 1972 - con Maynard Ferguson e Gianni Basso con musiche di Mario Nascimbene, di Cabaret – 1972 - con musiche di Ralph Burns, di Aragosta a colazione – 1979 - ancora con musiche di Umiliani, C'era una volta in America – 1984 – con musiche di Ennio Morricone, Ginger e Fred – 1986, musiche di Nicola Piovani, Nuovo cinema Paradiso – 1988 – musiche di E. e A. Morriconeecc.).
[LP • Ennio Morricone – Cinema Paradiso (Música Original De La Película) • Orchestra Unione Musicisti di Roma, B.Maestri/A • Acqua Records AQ 008 • Argentina 1998];
[LP • Ennio Morricone – Nuovo Cinema Paradiso (Musica Originale Del Film) • Orchestra Unione Musicisti di Roma, B.Maestri/A • Soundtrack Listeners Communications Inc. SLCS-7017 • 1990];
[LP • Ennio Morricone – Cinema Paradiso (Bande Originale Du Film) • Orchestra Unione Musicisti di Roma, B.Maestri/A/Cl • Général Music France 244917-1 • 1989];
[LP • Ennio Morricone – Cinema Paradiso (Original Soundtrack Recording) • Orchestra Unione Musicisti di Roma, B.Maestri/A/Cl • DRG Records CDSBL 12598 • USA 1989];
[LP • Ennio Morricone – Nuovo Cinema Paradiso • Orchestra Unione Musicisti di Roma, B.Maestri/A • Mercury 836 810-1 • 1988]
Nella tua zona non abbiamo trovato un riparatore. Per segnalare un riparatore premi qui