Dopo aver conseguito il diploma di violoncello al Conservatorio di Genova, ha affiancato all'attività strumentale, in diverse orchestre e gruppi da camera, quelle compositiva e musicologica. Si è quindi dedicato interamente alla composizione, che si è ben presto rivelata essere la sua più profonda passione ed attitudine. Fondamentali per la sua formazione sono stati i corsi seguiti all’Accademia Chigiana di Siena con Franco Donatoni e gli incontri con i compositori Gerard Grisey ed Helmut Lachenmann.
In qualità di violoncellista ha inciso per le Edizioni Musicali e Discografiche Musicaurea un CD contenente quattordici brani per violoncello solo di autori italiani della seconda metà del XVII secolo (G.B. Degli Antonii, D. Galli e D. Gabrielli). E' autore di versioni per violoncello solo di Variations I-III di John Cage e protagonista di Delle Acque una serie di performance con il violoncello solo unite a spettacoli di danza contemporanea nonché della prima esecuzione integrale dell' Arte della Fuga di J. S. Bach nella versione da lui stesso elaborata per violino, violoncello e pianoforte. Suona uno strumento "A. Ciciliati" del 1989.
La sua musica è eseguita in Italia e all'estero (Seul, New York, Germania, Pechino, Olanda, Praga, Zagabria, Sydney, Belgrado, Philadelphia, Washington, Chicago, Boston) da ensemble prestigiosi quali Penderecki String Quartet, Ensemble Orchestrale Contemporaine de Lyon, New York Miniaturist Ensemble, Brahms Prague Trio, Cantus Ansambl.
Pregevoli alcuni premi e menzioni ottenute [1].
Le sue composizioni sono pubblicate da Pizzicato Verlag Helvetia e Sconfinarte Edizioni Musicali.
Aspetto fondamentale della sua personalità artistica e culturale è costituito dalla tendenza alla riflessione critica, in particolare sulla musica del XX e XXI secolo, che si è concretizzata nella partecipazione a convegni e conferenze in Italia e all'estero all'estero (Società Italiana di Musicologia , Royal Northern College of Music di Manchester, Società Italiana per l'Educazione Musicale, Università di Lecce, Conservatorio di Pesaro) e pubblicando saggi e articoli su diverse riviste musicologiche (MusicaRicerca, Il Monocordo, Hortus Musicus, Musicaaa!, Quadrivium). E' autore del libro La letteratura per violoncello solo in Italia (dall'inizio del '900 ad oggi). E' autore, inoltre, di una programma in cinque puntate andato in onda su Rai RadioTre intitolato Dal Novecento al Medioevo. Percorsi a ritroso della musica del nostro secolo. Nel febbraio 2009 ha tenuto un seminario di composizione presso l'Accademy of Performing Arts di Praga.
È stato membro di giuria in concorsi ed ha insegnato Storia della Musica presso il Conservatorio di Benevento, violoncello, solfeggio e teoria musicale all'Accademia Musicale di Savona. Attualmente insegna nei corsi certificati dal Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.
È stato il Direttore Artistico del Festival Autunno Musicale di Quiliano ed è il fondatore e Presidente di Ensemble Nuove Musiche.
[1] nel 1991 il secondo premio (1° non assegnato) alla XVIII edizione del Concorso Internazionale di Composizione "Guido d'Arezzo" con il brano C’è come un dolore… per 16 voci femminili a cappella su testo di Amelia Rosselli; nel 1998 la menzione di merito al Concorso di Composizione "A. di Martino" di Napoli con il brano Vuoto per 6 esecutori (fl., cl., vibr., p.forte, vl., vcl.); nel 2006 una menzione speciale al Concorso di Composizione “A. Manoni” di Senigallia con Mihrab per viola posizionata sulle gambe e due archetti con la motivazione “per l’originalità con cui è trattato lo strumento e per la concezione sperimentale dell’esito sonoro e della notazione espressa in partitura”; nello stesso anno è risultato finalista al IV International Competition for Composers di Seul con Il mattino ha l’oro in bocca (in memoriam Stanley Kubrick) per 4 esecutori (cl., tbn., vcl., pf.); nel 2007 Genicht per 15 strumentsti è stato selezionato dal Direttivo della SIMC (Società Italiana di Musica Contemporanea) per partecipare al Festival World Music Days organizzato dalla ISCM (International Society of Contemporary Music) a Vilnius in Lituania.
Dopo una fase iniziale orientata verso gli sviluppi della micropolifonia ligetiana (Agrégations per orchestra, 1993) si è rivolto ad una indagine delle possibilità di multistraficazione di eventi sonori senza dimenticare un certo gusto per l'invenzione strumentale (Kammerspiel per 13 esecutori, 1999). A partire dal II° Quartetto per archi Scena con figure , Hop fixe letture da Beckett per due voci recitanti e un clarinettista, Mihrab per viola sola ha operato una svolta radicale in favore di una marcata destrutturazione del rapporto strumento/strumentista nonché di una crescente attenzione alle problematiche compositive e filosofiche del silenzio.
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Il linguaggio compositivo di Marco Lombardi muove dalle conquiste del pensiero post seriale (Donatoni, Carter, Ferneyhough, Lachenmann) traendo ulteriore linfa e respiro da un confronto costante e talora spregiudicato con la tradizione occidentale.
La domanda ineludibile sulla necessità e il senso del comporre musica è al centro di una ipertestualità onnivora nella quale la musica, per così dire, sembra divorare se stessa. Spogliata delle caratteristiche utilitaristiche o religiose che hanno caratterizzato la produzione del suono nel corso dei secoli, essa vive in un presente autoreferenziale il cui orizzonte è affollato da mille presenze.
Da tale finestra Marco Lombardi lascia entrare gli spunti e l’ispirazioni privilegiate per la propria creatività. Le sue opere sono il frutto di una complessa elaborazione, fra casualità e rigida progettazione, incrostate di suoni che affondano le radici in un substrato denso di suoni memorizzati e interiorizzati in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente. https://marcolombardi.eu/ 04/2022
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