Si dedicò agli studi musicali, intrapresi inizialmente con il padre, diplomandosi nel 1911 in violino al Liceo Musicale di Bologna nella classe di A. Consolini, e in composizione nel 1914, sotto la guida di L. Torchi e F. Busoni iniziati con Mici.
Fece le prime esperienze professionali in orchestra come violinista e violista, e come maestro sostituto in alcuni teatri bolognesi (tra gli altri fu sostituto di R. Ferrari al teatro Comunale).
Fervido e arguto intellettuale, nel dopoguerra creò a Bologna un vivo centro della rinascita culturale che a Firenze, trasferito alla direzione del locale Conservatorio di Musica, divenne collaborazione con musicisti e personalità politiche che fecero di quella città uno dei centri più importanti d'Europa.
Compositore fecondo, fu attivo in molti campi del mondo musicale; il suo impegno fu notevole nella didattica sia come docente nei maggiori conservatori italiani, sia quale autore di manuali (Trattato di armonia complementare, Bologna 1922; Origine, evoluzione e carattere degli strumenti musicali, Milano 1926; Prontuario dei tempi e colori musicali, Firenze 1939). Di particolare interesse fu la sua attività nel settore della critica (collaborò con numerosi periodici di interesse artistico e musicale, tra i quali la Rassegna dorica, la Rassegna musicale e L'Illustrazione toscana) e della saggistica. Significative per l'epoca le monografie F. Busoni, la vita, la figura e l'opera (Firenze 1941) e A.Vivaldi. La vita e l'opera (ibid. 1951). Pubblicò inoltre Verdi e le scuole di musica (Roma 1949). La sua produzione nel settore letterario (scritti critici, divulgativi e opere didattiche di armonia, organologia, orchestrazione, estetica e storia) e musicale è di grande vastità ed abbraccia argomenti e organici strumentali vari. Tra il dicembre 1944 e l'agosto 1945 trascorse un periodo di prigionia nel campo di concentramento di Collescipoli (Terni), durante il quale scrisse l'Enea (A. Angeli; Roma, teatro dell'Opera, 11 febbr. 1953) e la Missa quarta per coro a 2 voci virili e pianoforte, la cui prima esecuzione ebbe luogo proprio nel campo di concentramento durante il Natale 1945.
Vasta la sua produzione: per il teatro L'arcangelo o L'isola di Finale, opera in tre atti; Musica sacra e corale: Missa secunda, per coro a tre voci dispari, orchestra e organo (1936); La città beata, cantata da camera per basso, coro femminile e orchestra da camera (1942); La città perduta, cantata biblica, per mezzosoprano, basso, coro e orchestra (1942); Musica sinfonica: Sonata da camera, per orchestra (1925); Tema con variazioni, per pianoforte e orchestra (1942); Musica da camera: Le fiamme sull'altare, trittico per soprano, doppio quintetto d'archi e due arpe (1919); sonata per violino e pianoforte (1921); tre quartetti per archi (1920, 1922, 1959); due trii per violino, violoncello e pianoforte (1920, 1925); sonata per violoncello e pianoforte (1925); quintetto per archi e pianoforte (1927); 13 studi per violoncello solo (con L. Silva, 1939); quintetto per archi (1950). Inoltre produsse musica per il cinema e la televisione, per banda, e liriche per voce pianoforte e curò numerose trascrizioni ed elaborazioni di composizioni di autori del passato (A. Locatelli, D. Gabrielli, A. Corelli, A. Scarlatti, L. Boccherini, A. Vivaldi, N. Paganini, G.B. Sammartini, C. Franck, J.S. Bach, G.B. Martini, G.F. Händel, e altri).
Dal 1931 al 1933 organizzò il Maggio musicale fiorentino in collaborazione con V. Gui, M. Castelnuovo Tedesco e C. Delcroix.
Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale si dedicò all'insegnamento e alla composizione. Dal 1920 al 1924 fu titolare di armonia al liceo musicale di Bologna. Dal 1925 il G. fu titolare della cattedra di composizione al conservatorio di Parma, del quale divenne vicedirettore nel 1926. Nel 1928 fu nominato direttore del conservato
-- Sulla sua attività di compositore Guerrini stesso confessò: "Sono faentino, discendente da una famiglia della mezza nobiltà romagnola, e mi sembra che nella mia arte sia sempre rimasta un po' di quella malinconia facile a cogliersi nelle grandi distese della mia fecondissima terra" (M. Rinaldi, Guido Guerrini, in Rassegnamusicale Curci, 1955, n. 6). Ma la sua poetica musicale non si esaurisce nella malinconia natia: accanto a essa cogliamo, rinnovato nell'intuizione sonora, un carattere schiettamente romantico, il quale volge verso un cromatismo che - sebbene risenta dell'influsso wagneriano e straussiano - rivela una intenzione armonica sempre chiara e precisa. Gli studi severi, la pratica orchestrale, maturata anche dietro le quinte dei teatri d'opera, e la fervida vena melodica hanno determinato caratteri, quali, ad esempio, la solidità della costruzione formale o l'orchestrazione raffinata, che hanno permesso al Guerrini di esprimersi con efficacia in tutti i generi musicali: dalla musica per il teatro alla musica per il cinema e per banda; dal genere sinfonico, nel quale spiccano i poemi sinfonici, al repertorio da camera nelle formazioni più varie, per giungere al repertorio sacro corale, genere nel quale il Guerrini si espresse nella maniera più compiuta, raggiungendo momenti di intensa felicità creativa.
Nella tua zona non abbiamo trovato un riparatore. Per segnalare un riparatore premi qui