Ha studiato contrabbasso con il M° Corrado Penta e violoncello con il M° Amedeo Baldovino, presso il Conservatorio di Musica di Stato “F. Morlacchi” di Perugia, diplomandosi a pieni voti e con menzione di merito nel 1970. Da lì, una serie di premi e successi che l'hanno portato a ottenere la cattedra di contrabbasso al conservatorio Santa Cecilia di Roma. Per un decennio, dal 1984 al 1994, è stato anche docente all’ "Internationale Ferienkurse für Neue Musik" di Darmstadt.
Non si contano i suoi lavori, acclamati sia in Italia che all'estero. Vale la pena di ricordarne almeno uno, forse uno dei più pop - se il termine è consentito per un musicista che ha fatto dello studio e della musica "alta" una ragione di vita. E cioè quella collaborazione con Carmelo Bene, altro genio assoluto, che portò nel 2004 a Roma, in Campidoglio, alla rappresentazione dell'opera poetica del drammaturgo salentino "I mal de' fiori" con musiche originali di Grillo, eseguite insieme a Davide Riboli.
Proprio la collaborazione con Bene
--Il necrologio sul quotidiano che ha dato notizia del suo decesso: «Il musicista e compositore Ferdinando Grillo, è morto a Perugia – all’età di 67 anni - precipitando da una finestra della sua abitazione in via dei Priori. Grillo – da anni a Perugia – era docente di contrabbasso al conservatorio Santa Cecilia di Roma e compositore di fama mondiale. Solitario (era solo e veniva custodito da una governante), riservato (raramente usciva da casa se non per andare a tenere le sue lezioni a Roma) viveva da anni nell’appartamento di via dei Priori e la sua presenza era segnalata in molte ore del giorno dalle note che uscivano dal suo contrabbasso e che invadevano via dei Priori.»
-- Era stato definito da Stockhausen «il Buddha del contrabbasso», e Carmelo Bene, con il quale Grillo ha collaborato, presentandolo anni fa, lo descrisse come «il Paganini del contrabbasso».
-- Solista di contrabbasso e compositore, è uno dei più originali protagonisti della musica nel nostro tempo.
È stato l’iniziatore di diverse avanguardie musicali e ha creato nuove tecniche di produzione sonora e d’espressione musicale per gli strumenti ad arco, di cui è tra i massimi cultori.
L’aspetto della visualità, il gesto che precede il suono, le sue “sculture sonore” imprimono modernità alle sue interpretazioni, proponendo una nuova psicologia dell’ascolto.
L’evento timbrico inaudito, l’invenzione strumentale, l’originale scrittura, il risveglio spirituale, il talento musicale, l’arco lirico, così realisticamente presenti nella sua opera, rivela l’eco del passato come di un presente.
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