È stato un compositore attivo nei molteplici ambiti della musica pura e di quella applicata.
Comincia a frequentare il Liceo Musicale Piccinni, poi Conservatorio di Bari, nel 1925. Studia violino con Gioconda De Vito, armonia con Don Cesare Franco e pianoforte con Italo delle Cese. Nel 1927 Almilcare Zanella, direttore onorario del Liceo Musicale di Bari, convince la famiglia a far frequentare al giovane studente il conservatorio ‘Gioacchino Rossini’ di Pesaro e la sua classe di composizione. Studia contrappunto e armonia con Antonio Cicognani e Alessandro Peroni e completa gli studi di violino con Giovanni Chiti con il quale si diploma con il massimo dei voti nel 1929. Rimane a Pesaro nel 1930 come tirocinante di violino e spalla dell’orchestra del conservatorio e continua a studiare composizione con Zanella. Nell’autunno 1931 si trasferisce a Firenze dove, per l’esame di ammissione al Cherubini, scrive un pezzo su tema di Frazzi. Si diploma con Vito Frazzi nel 1934, vincendo la medaglia d’oro del Ministero dell’Educazione Nazionale con l’Andante su tema di Bagnoli e si trasferisce a Roma dove frequenta il Corso di perfezionamento con Ottorino Respighi al Conservatorio di Santa Cecilia e ottiene nel 1935 il premio come migliore allievo. Alla morte di Respighi, nella primavera del 1936, riprende il secondo anno di perfezionamento con Ildebrando Pizzetti. Frequenta, a Santa Cecilia, il Corso di avviamento alla composizione di Musica per riproduzione (cinematografia, radiofonia, fonografia), tenuto dall’ing. Ernesto Cauda. Scrive la Rapsodia da Camera su canti di Puglia op 13, che considera il suo primo “lavoro autentico”, eseguita a Bari il 7 luglio dello stesso anno, insieme alla Introduzione al Golgotha op 15, che riscuote apprezzamenti.
Dopo il diploma si dedica prevalentemente all'arte applicata lavorando per la radio, il teatro, il cinema e poi la televisione: dalle musiche di scena per spettacoli di prosa (Francesca da Rimini, Faust, Il mercante di Venezia), alla 'Terze pagine radiofoniche' su testi di Edoardo Anton, tra cui spicca la 'Ballata italiana' (1951) diretta da Franco Ferrara, alle Sigle per produzioni cinematografiche e trasmissioni radiofoniche e televisive (il cinegiornale Settimana Incom, Voci dal Mondo diventata poi per decenni la sigla del GR2, fino alla famosa sigla di Carosello), ai balletti (Viaggio di nozze, 1958 per la Compagnia del Balletto Italiano diretta da Ugo Dell'Ara), allo spettacolo son et lumière 'Romani de Roma' (1958). Particolare rilievo assume il Carosello napoletano, grande spettacolo teatrale prodotto nel 1950 per la regia di Ettore Giannini e rappresentato in tutto il mondo, per il quale gli venne attribuita la Maschera d'argento per la musica.
Dettagliatamente, trasferitosi nella capitale, dal 1940 comincia il suo rapporto, che durerà 20 anni, con la INCOM – Industrie Cortometraggi Milano, come compositore e consulente generale prima, e direttore musicale poi, per la quale sonorizza, con musiche originali o di repertorio, centinaia di documentari e cinegiornali. Larghissima parte del repertorio INCOM è depositato e reso disponibile dall’Archivio Luce.
Compone la musica di Nel paese dei Ranocchi, primo cortometraggio animato italiano a colori di Antonio Rubino, orchestra sinfonica dell’EIAR diretta da Fernando Previtali, che vince la medaglia d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 1942.
Dal 1945 comincia a collaborare con la RAI – Radio Audizioni Italiane (che dal 1954 diventerà RAI – Radiotelevisione Italiana). Il primo lavoro è l’originale radiofonico Da Lilì Marlene alla vittoria, per orchestra e speaker su testo di Edoardo Anton.
Terminato il monopolio dell’informazione attraverso cinegiornali attribuito all’Istituto Luce, dal 1946 la INCOM realizza la Settimana INCOM cinegiornale di informazione che durerà fino al 1965. Oltre a musiche originali e adattamenti per migliaia di cinegiornali, scrive la musica della sigla.
Nel 1954, a seguito del grande successo dello spettacolo teatrale, Carosello napoletano fu trasportato sugli schermi dalla Lux Film. Le musiche del film, oltre un terzo delle quali sono originali, furono dirette da Fernando Previtali.
Contemporaneamente scrive musiche per spettacoli teatrali e film, terze pagine radiofoniche, musiche di repertorio e sigle per la RAI – Radiotelevisione Italiana S.p.A., e in occasione delle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, un album con due long playing dal titolo I Canti che hanno fatto l’Italia, con musiche originali, trascrizioni e rielaborazioni dirette da Franco Ferrara, lavoro scelto dalla RAI per l’inaugurazione delle trasmissioni del secondo canale televisivo, il 4 novembre 1961.
Riprende parallelamente, nella seconda metà degli anni Cinquanta, il suo impegno nella musica sinfonica con due Sinfonie e nel 1960 lascia definitivamente la INCOM per dedicarsi alla musica pura, riducendo progressivamente anche gli altri impegni nell’ambito della musica applicata.
Gli anni Sessanta costituiscono un periodo musicalmente molto ricco con lavori importanti, tra i quali il Preludio e Allegro Concertante (1962), per archi, pianoforte e percussioni, che con il Concerto per violino e orchestra (1966), e la successiva Composizione in La (1974) per violino e pianoforte, costituisce un trittico il cui protagonista è il violino. Della fine di questo periodo sono Logos (1969) per orchestra e la Fantasia (1970) per pianoforte, scritta su richiesta di Rudolf Firkušný.
Nel 1967, su richiesta di Nino Rota, a cui lo legano amicizia personale e stima professionale, accetta la Cattedra di composizione al Conservatorio Piccinni di Bari, di cui Rota è direttore e nel 1969, anno della sua autonomia, assume la Direzione del Conservatorio Duni di Matera, già sezione staccata del Conservatorio di Bari, che diventa autonomo e in pochi anni non solo pienamente operativo, ma punto di riferimento in Italia per le sue didattiche attive. Ruolo nel quale sarà impegnato fino al 1976. Sono di questo periodo una serie di lavori originali e rielaborazioni espressamente scritti per i giovani allievi del Conservatorio di Matera. Successivamente tornerà a Bari alla cattedra di composizione termina l’attività didattica al Conservatorio nel 1980.
Nel 1978 intanto veniva eletto Accademico di Santa Cecilia.
Conclusa l’attività di direzione e di insegnamento si dedica esclusivamente alla musica. Numerose sono le opere, sia di musica da camera che orchestrale, composte in questo periodo: Movimenti perpetui (1982) per orchestra, eseguito a Santa Cecilia, Ouverture inaugurale (1983) per organo e orchestra, commissionato dalla Provincia di Bari, il Doppio concerto (1984), per violino, chitarra e archi, la Composizione orchestrale (1986) commissionata dall’Accademia di Santa Cecilia, Matera interviene (1988) per voce recitante, coro e orchestra, Un’orchestra e tre recitanti per Giulietta e Romeo (1993), Triplo concerto “degli oleandri“ (1993) per flauto, chitarra, viola, più archi e percussioni, ecc..
Sue musiche vedranno spesso l’esecuzione da parte della prestigiosa Orchestra Sinfonica di Roma della Radio italiana diretta dai più eminenti Direttori dell’epoca quali Fernando Previtali, Franco Ferrara, maestro del coro Nino Antonellini, e dall’Orchestra della Fondazione Piccinni diretta da Pietro Argento.
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