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Si è diplomato in Contrabbasso e in Musica Elettronica al Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro. Tra i suoi maestri figurano: per il contrabbasso F.Grillo, E.Laine, F.Petracchi, W.Stert, B.Tommaso e per la musica elettronica E.Giordani, oltre ad aver seguito le masterclass di W.Branchi, L.Camilleri, J.Chadabe, J.Chowning, D.Monacchi, A.Petrolati e A.Vidolin.
Come solista è stato premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali (Stresa, Genova, Ancona, Fivizzano). Semifinalista al "V.Bucchi" (Roma, 1993), al “Grandes Virtuoses-N.Zabaleta” (San Sebastian-Spagna, 1989) e Diploma d'onore al TIM (Bologna, 1997). Ha interpretato in prima esecuzione assoluta (Firenze-1988 / Berlino-2010) e registrato in audio e A/V (WPR) la Suite I per contrabbasso solo di F.Grillo (Edition Schott – dur. 43'), lavoro che ha seguito nelle fasi creative in stretta sintonia con l'autore. E' stato contrabbassista stabile dell'Orchestra Sinfonica "J. Haydn" di Bolzano e Trento ed ha collaborato con: Rossini Opera Festival, Accademia Bizantina, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra Maderna, Orchestra Sinfonica della RSM e Orchestra Sinfonica Rossini.
Ha inciso per Dynamic, Agorà, Orfeo, RSI, RAI, Taukay, Twilight Music, Edizione Discografica Cappella Sistina, Produzione ROF, Agenda, La Greca Production, Classic Studio e CMC.
Autodidatta per la composizione, è autore di musica strumentale da camera, di teatro musicale, musica elettronica, didattica e scritti di interesse musicale (per Cambridge Scholars Publishing, Csound Journal, Edipan, EurArte, Mondo Sonoro e Wicky). Come compositore è stato premiato in concorsi nazionali ed internazionali fra i quali “E. Carella” Val Tidone - PV, “Città di Pavia”, AGIMUS Varenna - LC, Padenghe sul Garda - BS, "A.Manoni" Senigallia - AN, "Le note ritrovate" Avellino, DI_stanze 2013 Catania, “Amici della Musica di Cagliari” 2015.
Suoi lavori sono stati selezionati, eseguiti e diffusi presso: Oeuvre-Ouverte (IMEB, Bourges - France), Festival cinque giornate 2008, 2009, 2011 e 2013 (CMC, Milano), Il Suono aperto (LEMS, Pesaro), Festival Villa e Castella 2008 (Pesaro), FrammentAzioni e Taukay Web Radio (TEM, Udine), XVII C.I.M. (AIMI-IUAV - LaBiennale, Venezia), VoxNovus 60x60: 2009, 2010, 2011, 2014 e 2015 (Sedi Internazionali), UnTwelveMix 2010, 2011 e 2013 (Sedi Internazionali), Out Of Range (Frontone), EMUFest 2009, 2011 e 2014 (Roma), ICMC 2010 (NYC), BASS2010 (Berlino - Germania), LUCCAdigitalPhotoFest 2010 (Lucca), ECEBA 2011 (Bologna), ICSC 2011 (Hannover - Germania), Le notti ritrovate 2011 (Avellino), RadioCEMAT (Roma), Bellagio Festival 2012, Nuovi Orizzonti Sonori 2012 (Porretta Terme), WGDR (Vermont - USA), Sguardi Sonori e DI_stanze 2013 Community Festival of Sound Art (Foligno), Estudio de Musica Electroacustica (Teatro Solis, Montevideo - Uruguay), ICSC 2013, Berklee College of Music (Boston - USA), Italian Composers Forum 2013, Acusmatiq 9.0 (Ancona), Dance Immersion 2014 (Cagli), Suoni inauditi 2015 (Livorno), ICSC 2015 (St. Petersburg, Russia), Festival di musica contemporanea 2015 (Cagliari).
È stato ideatore e promotore di manifestazioni musicali nel Montefeltro - Italia quali l'Estate musicale, Montefeltroinmusica, i Corsi musicali estivi Musica e Natura, gli stages estivi Musica nel Chiostro e la Rassegna di Nuova Musica Suoni per il Chiostro.
È l’autore del codice generativo scritto con Csound per l’App SOLO [Nr. 19], prodotta da apeSoft e distribuita sull’Apple Store; la patch è finalizzata all’esecuzione di SOLO [Nr. 19] di K.Stockhausen (1969) per qualsiasi strumento solista e live electronics (vedi https://itunes.apple.com/us/app/solo-nr.19/id884781236?ls=1&mt=8, https://www.youtube.com/watch?v=5aOr3zjLV0U, https://www.youtube.com/watch?v=lu_j9zDWUb0&feature=youtu.be, https://www.facebook.com/SO
-- TRA LE ROVINE DELLA MEMORIA di Alessandro Zignani nel booklet del cd “Segni del tempo” (2007).
"E’ la solita lotta tra spazio e tempo, che permea di sé l’intera storia della civiltà umana. Da una parte, un principio dissipatore, ‘narrativo’, che funziona per giustapposizione; dall’altra, il tentativo della mente di ridurre a normativa, a gerarchia orizzontale di segni, le confuse voci che la natura manda a noi. Il contrappunto musicale vive di questa contraddizione fin dai tempi dei Fiamminghi, con le loro note nere ad indicare la notte e le loro scale ascensionali ad indicare il ritorno dell’anima a Dio (elemento ‘narrativo’, spaziale) ed, allo stesso tempo, il loro costruire la musica per aggregazioni tonali: nuclei di energia capaci di conchiudere nel loro orizzonte le tensioni sonore allo stesso modo in cui le stelle aggregano intorno a sé le masse dei pianeti.
La musica di Enrico Francioni vive di questo equilibrio, e nel riassumere al proprio interno la natura di questa dialettica trova la propria ragione di essere. Francioni è contrabbassista: dunque, la sua visione della musica nasce dal profondo della materia, e vede nei suoni soprattutto le loro potenzialità germinative: i flussi sotterranei di idee che possono sia venire inespresse, sia rimanere larvali. Ecco perché la musica di Francioni si potrebbe definire un insieme di ‘studi genetici’: cartoni preparatori dai quali siano stati tolti i punti di vista, cosicché lo sguardo ne percorre le linee senza più alcun criterio ordinatore. Per Francioni, la musica ha il privilegio di poter dimenticare l’uomo; farne un semplice elemento di raccordo tra suono e memoria. Infatti, le sue composizioni sono quasi tutte ricorsive, come se un immaginario specchio ne ripartisse la struttura in due sezioni, la seconda delle quali, a ritroso, riflette il proprio cammino tematico nella prima. Sottile, sornione, con quella sorta di understatement ironico che lo contraddistingue anche come persona, Francioni intende, in questa maniera, introdurre nella sua musica il problema della coscienza. La coscienza, per lui, esiste solo dopo la sensazione; è una risposta fittizia al problema che l’Io si fa allorché la memoria lo interroga sulla sua sostanza, che è semplicemente un’impostura nata dalla continuità dei ricordi. Al di là di ogni sensazione, esiste l’idea? Nella musica di Francioni, l’idea portante compare sempre alla fine, dopo che il percorso del brano, con la sua contrapposizione “umana troppo umana” tra lucidità analitica e sentimento, ha compiuto il proprio periplo intorno alla linea fondamentale del basso. In questo senso, la musica di Francioni è un tributo al Romanticismo, pervasa, com’è, di quello “sguardo all’indietro” che compare, significativamente, ad epigrafe nel bel mezzo della Sonata n.3 per pianoforte di Brahms: l’altro modello cui Francioni, insieme ai contrappuntisti fiamminghi, sembra richiamarsi. E’ un gioco di echi: ogni tema richiama nella mente del compositore, che è anche il primo ascoltatore, il ricordo di altri temi; la simbiosi di questo personale teatro interiore con la realtà fisica dell’evento sonoro crea quelle derivate, quelle rotte occidue, che sono l’anima dell’arte. Il secondo intento ‘poetico’ che la musica di Francioni si propone, dopo la combinazione di prospettiva ‘orizzontale’ e ‘verticale’, è, infatti, la simbiosi tra ‘suono di natura’ e ‘suono di memoria’. Ed ecco un terzo modello: Mahler, che, nelle prime battute della sua Prima Sinfonia, prescrive che gli armonici dei violini risuonino “wie ein Naturlaut”, “come un suono di natura”. Alla fine di o
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