Dopo aver iniziato gli studi pianistici al Liceo Musicale di Marsala con A.Magnato si è diplomato al Conservatorio di Musica di Palermocon G.Cellizza e ha seguito corsi di perfezionamento con E.Sollima e M.Marvulli.
Svolge attività concertistica come solista e in organici da camera e da anni si è dedicato intensamente alla composizione scrivendo molta musica pianistica, per organo, da camera, orchestrale e operistica eseguita da solisti e gruppi prestigiosi in importanti sedi.
A tuttora il massimo riconoscimento in qualità di compositore è il premio UNESCO alla carriera e all’artista. La sua musica trae ispirazione dalle fonti della “filosofia perenne”, trovando nell’inestricabilità del nesso suono - parola, una via d’accesso all’armonia del tutto. La sua immensa produzione come compositore comprende opere per piano, organo, didattica, musica da camera, musica sacra, musica di scena e operistica (sette opere). Ha collaborato con i più grandi artisti della scena internazionale ed è socio onorario dell’Unione Nazionale Scrittori e Artisti di Roma e Direttore Artistico dell’Associazione Culturale “Aldo Ciccolini” di Palermo.
Titolare di cattedra, attualmente è docente presso il Conservatorio di Musica di Palermo.
--«D.: Maestro, quando è nata la sua passione per la musica e quando ha iniziato a scrivere? Ci sono degli aneddotti della sua vita artistica che ricorda con particolare piacere?
R.: Sono tantissimi gli episodi e i ricordi che hanno spianato la mia strada verso l'arte dei suoni: quando da ragazzino ascoltavo le cantilene, le nenie, o semplicemente il venditore ambulante che intonava un canto monodico dal sapore arcaico, oppure in chiesa dove ero affascinato dal suono dell'organo, o l'ascolto dell'intermezzo di cavalleria rusticana, o la partecipazione febbrile per la banda musicale del mio paese quando c’erano le processioni ecc.ecc. tutto questo in me esercitava grande interesse, emozione e commozione. Ritengo che la passione per la musica è un fatto innato. L'essere musicisti è un fatto vocazionale per cui uno non sceglie di essere musicista, ma nasce musicista e lo diventa attraverso lo studio, cosi è lo stesso per il compositore: Compositori si nasce e lo si diventa. Le mie prime composizioni risalgono agli anni ‘60.
D.: La figura del compositore porta sempre molte domande riguardo a come nasce una composizione, la scelta degli strumenti, l inspirazione del motivo musicale principale. Lei personalmente come riconosce la sua scintilla, quando avverte il palpito dell'inspirazione? E' una freccia che scocca o una luce che va cercando?
R.: Ci sono due strade, la via dello sforzo e la via soleggiata: la via dello sforzo è quella in cui tra il martello e l'incudine è possibile che possa scoccare una scintilla ed avere dei momenti anche di alta ispirazione. Il resto è solo abile costruzione artigianale dove la mente superiore o intuitiva gioca il suo ruolo. La via soleggiata non ha increspature, è diretta e attraverso la mente illuminata ed oltre, ti mette in contatto con i piani alti della Coscienza. A questo stadio evolutivo è possibile che un'opera d'arte musicale possa rivelarsi come una discesa della Grazia dello Spirito nella Materia. A questo livello appartengono le grandi creazioni.» (Intervista al maestro Antonino Fortunato in concerto a San Pietroburgo. Fabio Pirola su http://www.spb24.it/)
--In occasione del CI Città di Mazara del Vallo '93, così si è espresso Aldo Ciccolini sulla musica di Antonio Fortunato; «È estremamente raro imbattersi oggi in un compositore che, lungi dal compiacersi in atteggiamenti pseudo avveniristici ormai scontati, senta imperiosa l'esigenza di scrivere musica che parta da presupposti di ben altro valore che non quelli, intellettualoidi o addirittura consumistici, che la nostra società in sfacelo ci ripropone fino alla noia quotidianamente.
AF appartiene a quella sparutissima falange di musicisti che hanno detto no al terrorismo culturale. La sua è un arte fatta di ricerca interiore, di anelito verso altre realtà; arte che non si limita a speculazioni di ordine sintattico musicale, ma che tende verso orizzonti infinitamente più vasti: quelli della spiritualità. Gli auguro di riuscire nei suoi intenti. Lo merita».
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