Ha compiuto gli studi pianistici con B. Canino diplomandosi al Conservatorio di Musica di Milano nel 1972, V. Vitale e I. Deckers e di composizione con R. Dionisi, A. Corghi (diploma al Conservatorio di Musica di Milano nel 1981) e F. Donatoni. Suoi docenti alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Milano sono stati, tra gli altri, E. Paci, L. Geymonat, G. Giorello, R. Mangione e R. Cantoni.
Brillante pianista si è però dedicato subito alla composizione interessandosi particolarmente alle tecniche elettroacustiche che ha approfondito seguendo corsi di Computer Music presso il CNUCE di Pisa e con L.Berio all'IRCAM di Parigi. Figlio di un matematico, deve all'insegnamento del padre la passione per questa disciplina che lo accompagnerà in diverse importanti ricerche compositive come, per esempio, l'approfondimento e l'applicazione del concetto di "spazializzazione" (Duo en résonance, Ali di Cantor, Donacis Ambra), la formulazione di una "libreria" di procedure creative e la definizione di un prototipo di "sintetizzatore granulare" usato nella realizzazione della parte elettronica di Richiamo (per ottoni, percussioni e dispositivo informatico - IRCAM 1993).
Nell'aprile 2005, all'Arsenale di Metz è stato presentato in prima mondiale Capt-Actions (per quartetto d'archi, accordeon e dispositivo elettronico) che utilizza per la prima volta un nuovo sistema di "capteurs" i quali sono in grado di inviare al computer i dati del profilo di un gesto strumentale e di farlo "interpretare" in tempo reale, secondo modelli di trasformazione del suono predisposti dal compositore. Questa nuova tecnologia, messa a punto da Thierry Coduys negli studi della "Kitchen" di Parigi, apre prospettive d'invenzione finora inesplorate.
Il catalogo di Ivan Fedele comprende un'ottantina di titoli ai quali si è aggiunto Antigone, opera commissionata dal Teatro Comunale di Firenze per l'apertura del Maggio Fiorentino 2007, che è stata insignita del XXVII Premio "Franco Abbiati" dell'Associazione Critici Musicali Italiani come migliore "novità assoluta" del 2007. Oltre a numerosi lavori da camera, molte sono le composizioni per orchestra sola o con strumento concertante di cui Arco di vento e Flug sono le più recenti. La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Slatkin, Robertson, Kalitze, Wit, Valade e Rophé ed eseguita da orchestre e ensemble quali BBC, Radio di Berlino, Orch. Sinf. di Chicago, SWR di Stoccarda, National de France, National de Lyon, Orch. Sinf. di Varsavia, OSN della RAI, Santa Cecilia, Ensemble InterContemporain, London Sinfonietta, Klangforum Wien, ecc.
Animus Anima (Cd Stradivarius STR33629) ha ricevuto da "Le Monde de la Musique" lo "Choc de la Musique 2003" mentre a Maya (Cd L'Empreinte Digitale ED13198) è stato attribuito il "Coup de Coeur 2004" dall' "Académie Charles Cros". Nel 2007 Mixtim (Cd Stradivarius 33717) ha vinto l'undicesima edizione del Premio del Disco Amadeus nella categoria contemporanea.
Svolge anche un'intensa attività didattica che lo ha visto presente in importanti istituzioni come l'Università di Harvard, l'Università di Barcellona, la Sorbona e l'IRCAM di Parigi, l'Accademia Sibelius di Helsinki, l'Accademia Chopin di Varsavia, il Centro Acanthes di Avignone, il CNSM di Lione e il CNR di Strasburgo, oltre che nei Conservatori di Milano, Bologna e Torino.
Nel 2000 è stato insignito dal Ministro della Cultura Francese dell'onorificenza di "Chevalier de l'Ordre des Lettres et des Arts". Nel 2005 è nominato membro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Nel 2007 il Ministero della Cultura gli ha assegnato la cattedra di composizione nell'ambito dei Corsi di Perfezionamento in Studi Musicali presso la stessa Accademia. Dal 2009 al 2011 è stato direttore artistico dell’Orche
-- Erede della grande tradizione sinfonica del classicismo, che si ritrova all'interno del suo pensiero compositivo arricchita dall'integrazione del lascito del serialismo e dalle acquisizioni delle recenti ricerche sulla musica elettronica, I.Fedele s'impone tra i compositori della sua generazione grazie ad un notevole spirito di sintesi, che permette risultati compositivi preziosi [...] impiegando spesso le tecnologie [e le tecniche. NdA] più avanzate senza tuttavia sottovalutare l'importanza del mestiere nell'elaborazione del materiale sonoro. [I.Stoianova tradotta da I.Narici sul Catalogo Monografico ESZ '94]
-- «"Scolpire il suono". È questa l'immagine nella quale oggi più si riconosce l'attività compositiva di Ivan Fedele, il punto d'arrivo - che è al tempo stesso già momento di passaggio verso altre mete, com'è naturale per un'esperienza artistica prospera e vitale - di un percorso ormai più che trentennale. Un percorso mosso e articolato, che d'altra parte ha saputo sempre preservare - attraverso la ricchezza delle sollecitazioni, l'intenso dare e avere artistico e intellettuale - una forte identità e originalità, conquistandosi uno spazio tra i più rilevanti nella scena musicale del nostro tempo. Per illustrarne la traiettoria e i dettagli, questo libro non nasconde le molteplici ambizioni. Offrire, anzitutto, uno strumento di conoscenza e documentazione la più completa possibile insieme con contributi per un approccio analitico e per un approfondimento critico e interpretativo. Poi tracciare il bilancio ma anche raccontare la storia di un'avventura artistica nel contesto della musica e, più in generale, della cultura degli ultimi decenni. Quindi riflettere sulle istanze e sulle caratteristiche specifiche di un'arte del nostro tempo, che appartiene al presente, e nondimeno si pone in vivo rapporto dialettico con la storia e con la grande tradizione del passato, tanto prossimo quanto remoto (a tale proposito basta pensare all'importanza che nell'opera di Fedele hanno generi quali il quartetto per archi, il concerto o il classico pezzo per pianoforte).
Se nel mondo di ogni artista ci sono concetti decisivi, cruciali nella loro pregnanza come i punti di riferimento o i luoghi inconfondibili di un paesaggio, sono numerose le parole e le immagini che contribuiscono a definire il pensiero estetico e poietico di Fedele, un compositore per il quale il valore del lògos, il potere intellettuale e conoscitivo della filosofia, della matematica e delle scienze si rivelano essenziali in nome delle ragioni di un umanesimo autentico e profondo. Alcune di queste parole, di queste immagini s'incontrano alla lettera sin dai titoli delle composizioni - spesso così eloquenti proprio perché così emblematici o allusivi - e nelle dichiarazioni dell'autore, a incominciare da quelle contenute nella conversazione con chi scrive che apre il volume; altre tendono piuttosto a profilarsi e a imporsi via via nei successivi saggi. Nell'insieme queste parole e immagini, anche soltanto liberamente accostate in ordine sparso e senza pretese di priorità, delineano comunque una sorta di mappa ideale che può costituire una chiave d'accesso alla musica del compositore e al suo mondo. Oltre a "scolpire il suono" e "tempo materico" hanno connotato - e continuano ad accompagnare - l'esperienza compositiva di Fedele concetti tra loro correlati, riconducibili alla preoccupazione per la costruzione di senso e dunque all'espressione non meno che alla percezione della musica come "direzionalità", "gerarchia", "ridondanza", "figura", "funzione", "drammaturgia"; e poi "narrazione" e "teatro della memoria", "drammatizzazione dello spazio" e "risonanza", "codice genetico" e, ancora, archetipo e mitologia, tensione morale, spiritualità, passione civile... Il gioco potrebbe continuare a lungo ma è su
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