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Musicista cosmopolita, ha vissuto viaggiando fin dall’infanzia fra Roma e Milano, poi dal 1977 Londra, Parigi, Città del Messico, ancora Parigi e per finire Strasburgo, dove risiede dal 2001.
Queste svariate residenze hanno rinforzato la sua fondamentale curiosità, e gli hanno dato occasione d’incontrare e di ricevere i consigli di personalità del mondo musicale molto diverse fra loro, come Luigi Nono, Franco Donatoni, Brian Ferneyhough, Tristan Murail, Pascal Dusapin o Kaija Saariaho. Tutti questi importanti incontri hanno rinforzato la sua natura essenzialmente indipendente che l’ha sempre spinto verso un cammino solitario, lontano da ogni appartenenza e da ogni tipo di rifugio ideologico, evidentemente riduttore.
Un gran numero d’influenze artistiche e culturali nutre la sua instancabile dinamicità e si riflettono nella sua produzione musicale che comprende all’oggi circa 80 opere, fra cui un gran numero di dimensioni monumentali. Nessun codice o medium é privilegiato : musiche strumentali da camera, musiche vocali, teatro musicale, opere liriche, musiche elettroniche, incontri con altre discipline artistiche, con pratiche musicali legate alle tradizioni orali, musiche sperimentali legate all’improvvisazione…
I progetti pedagogici, destinati nello stesso tempo a musicisti professionisti, studenti e professori di conservatorio, e a degli amateurs, sono un altro aspetto del suo desiderio di far uscire la musica dai suoi luoghi abituali. A Brest, in giugno del 2002, per terminare una residenza di un anno e mezzo presso il Conservatorio, la Scuola d’Arte, e il Teatro Nazionale, ha composto, realizzato e diretto artisticamente Houles et Ressacs, uno spettacolo musicale di una durata di 10 ore rappresentato in 7 spazi diversi della città, e in tutti i luoghi pubblici che bisognava percorrere per andare da uno spazio di rappresentazione all’altro. Questo progetto, di dimensioni monumentali, riuniva 350 partecipanti dall’identità, la pratica musicale o artistica e la provenienza sociale molto diversa, e, obbligando il compositore ad adattare la sua composizione alle capacità di ognuno, questionava senza concessioni il ruolo e la posizione dell’artista nel mondo in cui vive. Nel momento della sua presentazione, Houles et Ressacs é stato vissuto da tutti i partecipanti e dal pubblico, come una gran festa demistificando l’idea preconcetta che la musica ‘contemporanea’ é distante e inaccessibile.
Fra le problematiche principali che connotano la sua produzione musicale in rapporto con la scrittura poetica e con la vocalità, possiamo citare il suo interesse per le lingue minoritarie e regionali, come nella cantata occitana Contra Suberna o in Icnocuicat basato su delle poesie del XV secolo in Nahuatl, una lingua precolombina messicana. Il suo particolare interesse per la dimensione tragica e la mitologia l’ha ispirato nella composizione di Klage, cantata tragica commissionata da Radio France, e il cui libretto mette a confronto la scrittura poetica di Georg Trakl con dei frammenti dei Persiani di Eschilo, così come nella composizione della sua prima opera lirica La rosa de Ariana basata su un poema del messicano Francisco Serrano, e presentata in prima assoluta al Festival Musica di Strasburgo nel 1995 nella messa in scena di Stéphane Braunschweig. Questa produzione è stata considerata dalla critica come una delle più importanti nel campo della creazione lirica contemporanea degli ultimi anni.
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