Ha compiuto gli studi musicali sotto la guida di Paolo Vaglieri e Bruno Bettinelli, diplomandosi in Composizione e in Musica corale e Direzione di Coro.
Nel 1994 è stato tra i vincitori del concorso nazionale di composizione “Milano Milhaud”, e nel 1998 si è classificato secondo al concorso internazionale “2 agosto” di Bologna.
Sue composizioni sono state eseguite, fra l’altro, dall’Orchestra Sinfonica “Arturo Toscanini” di Parma, dai “Pomeriggi Musicali”, dall’orchestra della fondazione “Arena di Verona”, dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese, dall’ensemble “Sentieri Selvaggi” di Milano, da “Gli Armonici” di Palermo, dalla Nuova Polifonica Ambrosiana, ecc., con direttori fra cui Daniele Callegari, Othmar Maga, Carlo Boccadoro, Paolo Vaglieri, Riccardo Ceni e Fabio Maestri.
Ha composto diverse composizioni per ragazzi tra cui un’operina intitolata Guardando il cielo, commissionata dalla fondazione “Arena di Verona”. Lo stesso ente lo ha invitato successivamente, per due volte consecutive, alla rassegna di giovani compositori “Futuri”. È stato ospite del festival “Musica sacra dei nostri giorni” di Napoli, del “BottesiniBassoFestival” di Crema, della “Sagra Musicale Umbra”, del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano e delle Settimane Musicali di Stresa. Un suo brano composto per il duo Boccadoro-Meloni è stato eseguito nella primavera del 2001 presso il Teatro alla Scala di Milano.
Dal 1995 al 2000 è stato direttore stabile del coro polifonico “Concentus Musicae Antiquae” di Milano. Ha scritto un volume di oltre 400 pagine, L’abaco e la rosa, dedicato alle tecniche compositive dal Rinascimento a oggi per Casa Musicale Sonzogno. Dal 2004 insegna armonia e composizione presso Milano Civica Scuola di Musica, del cui Istituto di Musica Classica è stato anche coordinatore didattico dal 2007 al 2010.
-- «Mi definisco un compositore postmoderno, attento soprattutto all’aspetto comunicativo ed espressivo della musica, molto distante da quella che definisce come autoreferenzialità delle avanguardie europee del secondo dopoguerra. Mi sente vicino a diverse correnti musicali americane e anglosassoni e ai compositori italiani etichettati come “neoromantici”».
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