autore

Chiti Gian Paolo

  1. Nato il 22/01/1939 a Roma

E-mail: info@gianpaolochiti-composer.it
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Note biografiche

Dopo aver iniziato gli studi musicali in pianoforte, violino e composizione all’età di quattro anni, ha dato concerti prima di entrare nel Conservatorio di Santa Cecilia in Roma (all’età di dieci anni) dove ha studiato Pianoforte, Composizione e Direzione d'Orchestra diplomandosi giovanissimo e perfezionando successivamente lo studio con A.Benedetti Michelangeli e C.Zecchi.
Ha iniziato l'attività concertistica come pianista solista e spesso come accompagnatore e come compositore tenendo concerti in Italia e all'estero ed è stato premiato in diversi concorsi tra cui quelli di Treviso e il Busoni.
Dedicatosi in seguito totalmente alla composizione ha scritto lavori per ogni possibile combinazione di strumenti ed inoltre ha composto musica elettronica. Il suo catalogo include molte partiture per cinema e per la televisione. Le sue composizioni sono programmate in Italia ed all'estero da parte dai maggiori festival incluso il Maggio Musicale Fiorentino, La Biennale di Venezia, il Festival d’Edimburgo, il Festival Lutoslawski in Polonia, Cantiere Internazionale of Montepulciano, Nuova Consonanza, Incontri Musicali Romani, Il Festival Chopin, Il Festival di Musica Sacra di Chartres, Francia, il Teatro Nacional di Caracas in Venezuela, la stagione pubblica al Conservatorio di Mosca, ecc.. Ha ricevuto commissioni da gruppi strumentali, orchestre e solisti che le hanno eseguite in concerto, teatro e trasmissioni radio e televisive in Europa, USA, America Latina e Asia.
Ha tenuto "Master Classes" in diversi paesi occidentali ed asiatici, scrive articoli di carattere musicologico su riviste internazionali, svolge attività di consulente musicale ed artistico per festivals, rassegne e manifestazioni musicali.
Quasi tutti i suoi lavori sono editi e/o incisi in CD; Carrara - BMG Ricordi - Casa Musicale Sonzogno - Bérbèn - Edipan - Pentaflowers - Edizioni Rugginenti - Reimers AB (Svezia) - Lyra Music (USA) - MMB Publications (USA).
È stato a capo del dipartimento di composizione nel Conservatorio di Santa Cecilia dove insegna dal 1984 e di cui è anche vice Direttore. Dal 2003 è membro della Commissione Consultiva per la Danza (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali), e dal 2004 è docente al Politecnico delle Arti Scienze e Musica di Vibo Valentia.
Oltre una generazione d’importanti giovani compositori e compositrici sono stati suoi allievi.


Altre note

«Pur avendo ricevuto una formazione musicale tradizionale in conservatorio, per quanto concerne la composizione, intesa come percorso creativo, mi sono sempre considerato un autodidatta. Non ho mai seguito alcuna particolare tendenza, influsso o indirizzo, preferendo scegliere volta per volta il linguaggio, la tecnica e prassi compositiva più confacenti ad uno specifico momento creativo.
Nel comporre sento molto l’esigenza di ripercorrere l’iter di esperienze musicali, dalla politonalità e da una ritrovata modalità dell’inizio del ‘900 fino alle ricerche timbriche e strutturali di linguaggio e di forma degli ultimi trent’anni. Tutte le esperienze e sperimentazioni dei primi decenni del XX° secolo appartengono già al passato, in un certo senso sono già tradizione consegnata alla storia e come tale suscettibile di ri-invenzione. A tal proposito ho sempre in mente le parole di Strawinsky: “la vera tradizione non muore mai ma informa di sé il presente.”
Quello che più mi stimola nel comporre è lavorare attorno ad un materiale musicale sia esso tema o agglomerato sonoro, scelta timbrica o cellula ritmica, modificandolo e variandolo in una sorta di ricercare continuo, senza uno schema prefissato, avendo come punto di riferimento e di fusione soltanto il materiale musicale prescelto. Spesso la scelta di un particolare ensemble strumentale, che può andare da una formazione classica come il quartetto d’archi ad una più differenziata, è per me sufficiente per realizzare un percorso compositivo. E’ quindi quasi una conseguenza che, normalmente, do il titolo ad un mio pezzo dopo averlo terminato, talvolta viene fuori, emerge man mano che il lavoro procede.
Pur avendo scritto diversa musica su testi o suscitata da immagini e sensazioni le mie preferenze vanno verso la composizione di “musica per musica” senza alcun tipo di riferimento.» (http://www.gianpaolochiti-composer.it/autoanalisi-musicale.htm)


Opere

Burlesque op.81 T - 2005


Concertino T 8Vc - 1994


Prelude Op.97 A Pf - 2005

Saxitude Q - 2008

Tropi per Chartres A & Q.a - 1996


 
Locandina evento Secondo Concorso de il Saxofono Italiano
Seminario - Mille modi di dire sax
Secondo concorso del Saxofono Classico
Il primo concorso del Saxofono Classico
 

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