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Bosso Ezio

  1. Nato il 13/09/1971 a Torino
  2. Morto il 15/05/2020 a Bologna

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Note biografiche

Compositore, pianista, direttore d'orchestra, tra i musicisti e compositori più influenti della sua generazione, soprattutto per l'accurata ricerca sul concetto di musica empatica, ha iniziato a suonare a soli quattro anni grazie al fratello musicista e ad una prozia pianista. Dopo aver cominciato ad appena dodici anni a comporre musica, nel 1985 entra, a quattordici anni, nel gruppo degli Statuto (primi in assoluto in Italia a suonare ska e con testi in italiano), con i quali rimane per tre anni. Successivamente, sceglie di dedicarsi alla musica classica e di mettere da parte la ska-mod revival

A 16 anni fugge verso Vienna. La capitale austriaca rappresenta la ribellione, quando la scelta della musica, per lui figlio di operai, vuol dire combattere contro un destino già segnato – “i figli degli operai fanno gli operai, i figli dei musicisti fanno i musicisti..” - per costruirne uno che fosse solo il frutto della sua passione. La musica e gli studi viennesi sono la reazione veemente di un ragazzo ribelle che ha vissuto un’infanzia umile. L’incontro con Ludwig Streicher, famoso contrabbassista della Wiener Philharmoniker, cambia il corso della sua carriera artistica. Egli lo indirizza verso lo studio del contrabbasso, della composizione e direzione d’orchestra, presso l’Accademia di Vienna. Un periodo formativo che  plasma il musicista e l’uomo. Decide di vestire la sua combattività di note e Vienna sarà il luogo in cui si realizzerà il suo modo di vivere la musica fatto di “rigore, sacrificio e disciplina”

Esordisce a 16 anni in Francia come solista e collabora con diverse orchestre europee tra cui Chamber Orchestra of Europe, Festival Strings Lüzern, Deutsche Kammer-Virtuosen, ecc.. Negli anni Novanta, ancora molto giovane, calca le più prestigiose scene internazionali, dal Royal Festival Hall alla Sydney Opera House, dal Southbank Centre al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, dalla Carnegie Hall al Teatro Colòn di Buenos Aires, dalla Houston Symphony all'Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro Regio della sua Torino.

Nella sua successiva carriera sarà ricca la sua produzione di composizioni per strumento solo, Duo e Trii misti, Quartetti per archi, Musica vocale, Colonne sonore, Concerti per orchestra, Sinfonie, Opere teatrali, Musica per il teatro, Balletti.

Nel 2013 dirà “Per me ogni suono si traduce in un’immagine o in un colore. E allo stesso modo le immagini mi provocano suoni”, forse per questo carattere filmico, per questo suo essere indissolubilmente legata alle immagini, che la sua musica è così amata per supportare il visivo.

A teatro avrà già curato la parte musicale de "La stanza di Emily", di "Cuori", di "A score for Amleth", di "Sogno di una notte di mezza estate" e di "Studio su Amleto", con Valter Malosti; tra il 1998 e il 2001, invece, lavora a "La confessione biologica", con Antonio Catania, a "Qoeleth e il cantico dei cantici", con David Riondino, a "Moi je s'addresse" e ad "Aspettiamo quello simpatico", con Rocco Papaleo, con cui aveva già collaborato per il film "Cecchi Gori Cecchi Gori", mai distribuito.

Nel 2001  si occupa della colonna sonora del film "Ribelli per caso", mentre due anni più tardi realizza quella di "Io non ho paura", diretto da Gabriele Salvatores, con protagonista Diego Abatantuono. Grazie a questa colonna sonora riceverà una nomination al David di Donatello.

Tra il 2004 e il 2005 lavora anche per il cinema con "Rosso come il cielo" del regista Cristiano Bortone e "Quo Vadis Baby" ancora di Gabriele Salvatores, mentre tra il 2006 e il 2007 cura le musiche di "The Moon on the Lake" e di "Il dolce e l'amaro" di Andrea Porporati.

Nel 2011 si viene a trovare davanti alla consapevolezza della malattia che lo avrebbe portato ‘alla fine’: un tipo di malattia neurodegenerativa i cui effetti sono analoghi a quelli della sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Poco dopo sorge anche un tumore al cervello. La malattia, con il passare del tempo, comprometterà la sue normali capacità fisiche. Mai quelle musicali.

Nel 2013, viene contattato da Mario Brunello, celebre violoncellista consigliato da Gidon Kremer, che gli chiede di incontrarlo: tra i due nasce una bella amicizia che si traduce in una importante collaborazione professionale in un duo violoncello-pianoforte. L'anno successivo esordisce alla testa della London Symphony Orchestra con la sua "Fantasia per Violino e Orchestra".

Ha ricominciato una più intensa attività concertistica solo dal 2015, in un crescendo che, dopo aver portato oltre 100.000 spettatori nei migliori teatri con il suo recital per solo pianoforte considerata la tournée di musica classica più importante della storia italiana, lo vede reduce da una lunga serie di trionfi alla testa di alcune delle migliori orchestre italiane e internazionali nella riconquistata veste di direttore d’orchestra, dopo anni di forzata pausa. Ha diretto alcune fra le più prestigiose Orchestre con riscontro di pubblico difficilmente equiparbile [1]. Una serie impressionante di debutti coronati dal plauso di critica e pubblico, con una media di due standing ovation a concerto.

Nel 2015, il suo concerto all'Ikon Gallery, nell'ambito dell'opera "3 Drawing Rooms" di David Tremlett, suo amico fraterno, viene definito da Penelope Curtis, direttrice di "Tate Britain", e da "The Arts News Paper" l'evento artistico dell'anno in Gran Bretagna.

Nello stesso anno viene candidato al David di Donatello per le musiche de "Il ragazzo invisibile", di nuovo di Gabriele Salvatores, e viene scelto dall’Università Alma Mater di Bologna per scrivere e dirigere la sua Quarta Sinfonia dedicata alla Magna Charta delle Università Europee che contiene il primo inno ufficiale di questa istituzione.

Il lavoro di quegli anni è culminato nella nomina a Direttore Stabile Residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste quindi nella fondazione di un nuovo ensemble orchestrale, la Stradivari Festival Chamber Orchestra. Contestualmente Sony Classical nel 2015 ha pubblicato “The 12th Room”, Disco D’oro con oltre 50.000 copie vendute,

Nel 2016  è ospite d'onore del Festival di Sanremo: la sua esibizione e la sua intervista sul palco dell'Ariston rientrano tra i momenti più commoventi della kermesse trasmessa da Raiuno.

Escono poi, fra gli altri, i CD “Ezio Bosso… and the Things that Remain” (2016), “The Venice Concert” (2017) con l’Orchestra Filarmonica della Fenice e Sergej Krylov (il live che fotografa il suo ritorno sul podio), nel 2018 “Ezio Bosso-The StradivariFestival Chamber Orchestra” con sue composizioni, Marcello, Bach, Ciaikovsky e Cage. Quindi il secondo album per pianoforte “The Roots (A Tale Sonata)” con Relja Lukic al violoncello, con brani di Pärt, Bach, Messiaen, Beethoven e le inedite “Bagatelle No.3” per piano solo, la sonata per violoncello e pianoforte “The Roots (A Tale Sonata)”.

Per il 2018 è stato il testimone ufficiale della Festa Europea della Musica e unico italiano invitato al Parlamento Europeo per una storica riflessione sullo stato della cultura europea.

Vincitore di importanti riconoscimenti come il Green Room Award in Australia o il Syracuse New York Award in USA, la sua musica è commissionata e utilizzata dalle più importanti istituzioni operistiche mondiali come Wiener Staatsoper, Royal Opera House, New York City Ballet, Théâtre du Châtelet, San Francisco Ballet, Teatro Bolshoij.

La serata-evento Rai3 “Che Storia è la Musica”, che l’ha visto nel triplice ruolo di autore, conduttore e direttore d’orchestra, ha letteralmente rivoluzionato la storia della divulgazione musicale in TV con ascolti superiori al milione di media e ne ha definitivamente sancito il ruolo centrale nel panorama classico, ruolo ribadito dal clamoroso sold out a 14.000 presenze per il suo debutto in Arena di Verona coi Carmina Burana ad agosto 2019.

 

NEWS https://sintony.it/ 15 Maggio 2020: Ezio Bosso è morto poche ore fa. Ma forse è diventato solo immortale.


[1] Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, di cui è stato Direttore Principale Ospite e che ha trionfalmente condotto sia nel teatro della città sia in Piazza Maggiore davanti ad oltre 10.000 persone per l’Opening Act del G7 Ambiente, concerto premiato ai Live Award di Lisbona come miglior evento musicale europeo dell’anno; Georgian State Opera and Ballet dove ha diretto il gala operistico con le dive del canto Nino Surguladze e Carmen Giannatasio, che ha visto oltre sette standing ovation ed è stato seguito da più di 4 milioni di persone collegate da tutto il mondo; Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per 2 anni consecutivi entrambi sold out, Orchestra del Teatro San Carlo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra da Camera Lituana con il solista Sergej Krylov, Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma, Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno nel Parco Archeologico di Paestum con oltre 8600 spettatori e Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole con Anna Tifu nel Teatro Romano per l’evento nazionale della festa della Musica ‘18. Senza contare il debutto al KKL di Lucerna completamente esaurito, coronato da standing ovation e oltre quindici minuti di applausi. Il 20 gennaio 2019 ha diretto a Bologna l’evento di Associazione Mozart14 “Grazie Claudio” per ricordare Claudio Abbado nei cinque anni dalla morte, portando sul palco del Teatro Manzoni un’orchestra di 50 elementi provenienti dalle migliori compagini europee e cresciuti con Abbado, fra cui vale la pena ricordare nomi di assoluta eccellenza quali Keith Pascoe, Etienne Abelin, Robert Kendall, Jorg Winkler, Luca Franzetti fra i tanti.
Tra le Orchestre dirette negli anni prima della sua pausa ricordiamo London Symphony Orchestra, Czech National  Symphony, Orquesta de Cámara de Madrid, Orchestra del Teatro Regio, Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino, Orchestra dell’Accademia della Scala di Milano, Orchestra Regionale del Lazio, Orchestra da camera di Torino, Wien Residenz Orchester, Bonn Kammer Orchester, Orchestra dell’Accademia Mozart, Orchestra Verdi di Milano, Sydney Youth Orchestra. Importanti anche le collaborazioni con solisti come Mario Brunello, Francesco Manara, Roberto González e Sergej Krylov.
Come compositore, esecutore, direttore d’orchestra è ricca la lista delle collaborazioni con prestigiose istituzioni musicali dove si è esibito: Royal Festival Hall di Londra, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Festival di Perelada, Teatro Carlo Felice di Genova, Lac Lugano, Vilnius Filarmonica, St Martin in the Fields. A Londra è stato direttore Principale e artistico di The London Strings.


Altre note

Note su Quo vadis, Baby?

Nel 2004, dopo il successo del film Io non ho paura, Ezio Bosso viene invitato da Gabriele Salvatores a lavorare alla colonna sonora del film Quo vadis, Baby?, tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Verasani uscito per Mondadori proprio quell’anno.

Ezio Bosso per questo nuovo lavoro decide di comporre una suite per quartetto di sassofoni. La scelta con ogni probabilità è ispirata da un lato dal carattere noir del film: le atmosfere sospese del giallo e le ambientazioni metropolitane della narrazione possono trovare risonanza attraverso la resa timbrica di questa formazione. Dall’altro lato, nella scelta di scrivere per un quartetto di sassofoni, potrebbe esserci un’ispirazione di matrice minimalista che deriva da Philip Glass, uno dei compositori di riferimento per Ezio Bosso: Glass nel 1995 aveva scritto il suo Concerto for Saxophone Quartet.

La connessione con Philip Glass si fa effettiva nel gennaio nel 2005, quando Ezio Bosso e Annamaria Gallizio partono per New York per registrare la colonna sonora proprio negli studi di registrazione di Glass, i Looking Glass Studios. A eseguire i brani della colonna sonora, sotto la direzione del Maestro Bosso, saranno i quattro sassofonisti dell’Andrew Sterman Quartet: Andrew Sterman, storico collaboratore di Glass, Lawrence Feldman, Walter Weiskopf e Ken Hitchcock. A loro si aggiungono Nico Muhly al pianoforte e Ross Traut alle chitarre, mentre lo stesso Ezio Bosso suona contrabbasso e tastiere in alcuni brani. Questa è una delle rare occasioni in cui Ezio Bosso introduce nell’organico anche strumenti legati al mondo della musica rock e blues, che tuttavia vengono utilizzati in maniera inusuale.

Nella colonna sonora del film entrerà solo una parte dei brani scritti dal Maestro Bosso per questo progetto tanto che nel disco che uscirà assieme al film saranno presenti una serie di bonus track sotto la dicitura New York Suite.

Ezio Bosso racconta Quo vadis, Baby?

«Ho racchiuso le musiche del film in una suite dal titolo Pictures on the Rocks perché l’ispirazione durante la lavorazione del film e l’emozione che mi davano le varie scene mi rimandava a delle fotografie incise sulle pietre. Questo un po’ per il peso del passato che la protagonista porta con sé e da un altro lato per il desiderio di fermare la suggestione che ricevevo dalle scene anche quando lavoravo senza l’audio (cosa che noi musicisti a volte dobbiamo fare). Come regalo al pubblico abbiamo deciso di integrare anche questa suite per sassofoni che è presente in parte nel film e in parte erano proposte alternative alle scene. Anche in questo caso abbiamo lavorato su un organico preciso partendo dalla metropolitanità del film e anche dal titolo… Quindi strumenti come i sassofoni, che ho cercato di usare in modo inusuale, facendoli lavorare sui pianissimi, quasi senza suono, sulla percussività del pianoforte e con un uso rarefatto e quasi barocco della chitarra elettrica. Tutta la musica ha un doppio (doppio piano, doppio contrabbasso, doppia coppia di sax … doppie chitarre) perché tutti i personaggi sono doppi in qualche modo. Solo Giorgia e Bruni sono unici e sinceri e difatti appartengono all’unico brano per pianoforte solo…» Ezio Bosso

dal libretto del disco Quo vadis, Baby?


Opere

New York Suite Q - 2004

Nocturne S Cbs - 2004

Road Signs Variations S Tr Trbn Pf Bs.el Ch.el & O.a - 2015

Sonata (Angels 1) S Cbs - 200x/1x

The Actress Q - 2004


The Killer Q Pf - 2004


The Lie of the Guy Q Pf - 2004

The Sex of the Songs Q Ch.el Pf - 2004

The Sister Q - 2004




 
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