Figliuolo del valoroso maestro Cesare Bernardo Bellini (1853-1940), insegnante e compositore di musica classica, studiava ancora presso il Conservatorio di San Pietro a Majella quando compose un'opera lirica su libretto di Achille Macchia: Anime infrante, rappresentata al teatro Mercadante di Napoli, (1907). Alcune romanze, e saggi di musica classica, lasciavano prevedere la completa dedizione al melodramma del giovane musicista; invece il Bellini non tardò a cedere alle lusinghe della canzone napoletana [Oj Gnese, Gnese (1908), Cumm' 'a vuote e cumm' 'a gire, Serenata a nisciuna e Salotto liberty (1922)], tanto da pubblicarne numerose e per parecchi anni e all’operetta: scrisse una diecina di operette di successo fra cui: Poker di dame, Fascino Azzurro [oltre a “Sua Maestà”, operetta in tre atti di E.A.Mario e E.Bellini, musica di E.Bellini, prima rappresentazione a Napoli, il 30.05.1917 al Teatro Mercadante. Amami Alfredo!, su testo di Edmondo Corradi, prima rappresentazione a Torino, presso il Tatro Alfieri, il 27.06.1918].
Trasferitosi a Milano, ebbe la casa distrutta da un bombardamento, durante la guerra; indi, fu derubato di ogni suo avere, cimeli compresi. Tornato a Napoli, ebbe vita alquanto travagliata. Ricoverato in clinica, mori di un male inguaribile, lasciando incompleta la musica di una rivista.
Per anni e anni compose per Santojanni. Nel '13, '14 e '15 fu direttore di orchestra della compagnia di operette Lombardo.
(Tratto da Ettore de Mura - Enciclopedia della Canzone Napoletana - Casa Editrice IL TORCHIO, Napoli 1969)
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